Un sit-in a largo Berlinguer a Napoli. Un presidio, di Cgil e Uil, contro il Ddl Sicurezza che ha visto la presenza dei segretari generali di Cgil e Uil Napoli e Campania, Nicola Ricci e Giovanni Sgambati. Un provvedimento che le due organizzazioni sindacali ritengono “doveroso contrastare perché ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, che introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati. Un ddl, quindi, che limita l’iniziativa e le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e contrastare le crisi aziendali e occupazionali”. “Un provvedimento – ricordano Cgil e Uil – che chiude in carcere le donne in gravidanza o con figli entro un anno di età, introduce il reato della resistenza passiva rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifica, magari dovuta alle condizioni disumane di molte carceri. Un ddl che introduce nuovamente interventi ad impronta securitaria e di criminalizzazione quando si parla di migranti. Tutto questo – aggiungono – mentre il Governo decide di abolire i crimini contro la pubblica amministrazione, spesso reati spia di infiltrazioni mafiose. Queste sono solo alcune ragioni per le quali saremo in piazza per contrastare un ddl pericoloso per la democrazia del Paese”. Gli eurodeputati Pd hanno presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea, firmata da tutti i membri della delegazione, contro il Ddl Sicurezza, un progetto di legge liberticida, pericoloso e a tratti incostituzionale. Nell’interrogazione si chiede all’esecutivo comunitario di valutare se le disposizioni del Ddl “violano i principi di libertà di espressione, riunione e associazione” e “compromettono il principio di dignità umana” stabiliti dall’articolo 2 del Trattato dell’Unione Europea, dagli articoli 11, 12 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Ue e dalla giurisprudenza della Corte di giustizia europea. “Il DDL ‘Disposizioni in materia di sicurezza pubblica’ che introduce modifiche al codice penale: l’inasprimento delle pene esistenti, l’introduzione di nuove sanzioni e la creazione di nuove fattispecie penali. Tra queste, l’introduzione della ‘resistenza passiva’ all’interno degli istituti penitenziari, punita con la detenzione, aggravando la situazione delle carceri in Italia. Vengono adottate misure contro la ‘resistenza passiva’ nelle strutture di trattenimento e accoglienza destinate ai migranti così come l’obbligo per cittadini extra-UE di una copia del titolo di soggiorno per acquistare una SIM telefonica. Si prevede la trasformazione dell’attuale sanzione amministrativa per coloro che, durante manifestazioni, ostacolano la circolazione su strade o ferrovie in una fattispecie penale punita con la detenzione. È previsto un aggravante se l’atto è volto a impedire la realizzazione di opere pubbliche o infrastrutture strategiche. Viene eliminato il differimento obbligatorio della pena per le madri detenute in gravidanza o con figli fino a un anno di età”. Intanto il disegno di legge Sicurezza arriva al Senato ed è subito scontro. Il provvedimento, approvato il 19 settembre alla Camera con 162 voti a favore, 91 no e 3 astenuti, si incardina nelle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali di Palazzo Madama e, secondo quanto stabilito dall’Ufficio di presidenza congiunto, comincerà il suo iter martedì prossimo. Ma i senatori di opposizione chiedono subito un ampio ciclo di audizioni.
CRONACA
26 settembre 2024
I sindacati a Napoli: «Ddl sicurezza, stop a norme fasciste»