Castellammare. Toccherà ai genitori dei piccoli alunni dell’istituto San Giovanni Bosco decidere sull’apertura del plesso di via Bracco. Da quest’oggi, la dirigente del terzo circolo Bonito-Cosenza, Alessandra Savarese, incontrerà i papà e le mamme dei bambini che avevano iscritto i loro figli alla scuola oggi chiusa, per raccogliere il loro parere circa la possibilità della riapertura del plesso San Giovanni Bosco. Sì, perché l’ex Provveditorato, così come promesso su sollecitazione dell’amministrazione comunale (intervenuta sulla vicenda con l’assessore all’Istruzione Annalisa Di Nuzzo), ha messo a disposizione i due collaboratori necessari per garantire la riapertura del plesso di via Bracco. Nelle chat dei genitori è partita una vera e propria disputa su questa vicenda, perché la scuola avrebbe informato che per i bambini che frequenteranno le lezioni al plesso San Giovanni Bosco non sarà garantita la possibilità di usufruire della palestra che si trova al rione Cicerone per fare attività motoria. Alla scuola di via Bracco, in realtà, l’ora di educazione fisica, per decenni, si è sempre fatta all’aria aperta, perché non c’è mai stata una palestra. Dall’anno scorso, dopo una lunga battaglia dei genitori, si riuscì a ottenere una navetta – messa a disposizione dal Comune – che accompagnava i piccoli per quelle poche centinaia di metri che separano il plesso di via Bracco dalla scuola del rione Cicerone, in modo che potessero usufruire della palestra. Quest’anno, di fatto, si tornerebbe a fare un passo indietro. E toccherà ai genitori adesso decidere. «Bisogna impedire la chiusura definitiva del plesso scolastico San Giovanni Bosco», è la posizione di Desiderio D’Amato, presidente dell’associazione Young Space, che si batte in particolare per i diritti dei disabili. «La situazione sta degenerando, ci sono numerose richieste di nulla osta in altri comuni, io stesso a malincuore ne ho dovuto farne richiesta, per preservare e tutelare le mie due figlie, e questo sottolineo è un grave danno per la città di Castellammare, al quartiere, ai commercianti e a tutte le famiglie sia quelle in corso di anno scolastico e di quelle che subentreranno – continua D’Amato – Registriamo purtroppo un susseguirsi di voci tra la possibile riapertura e la possibilità di non attivare progetti e servizi nel plesso San Giovanni Bosco. Tutto questo ha spinto i genitori a prendere la decisione più drastica, ovvero trasferire i proprio figli in un’altra scuola». Nella maggior parte dei casi in altri Comuni del comprensorio, a cominciare dalla scuola del rione Parco Imperiale a Gragnano. «Chi ha iscritto i figli in una scuola nel momento consono, cioè a gennaio, e riconfermato in seguito a richiesta da parte della scuola, non si può trovare a settembre in un’altra sede – spiega D’Amato – Chi volesse spostarsi alla sede del Cicerone può fare, come previsto, richiesta di trasferimento. Ma lo spostamento deve riguardare solo i loro figli, non quelli degli altri e soprattutto non può prevedere lo spostamento delle insegnanti che sono state assegnate al plesso e alla classe». Nei prossimi giorni, dunque, si capirà se il plesso San Giovanni Bosco resterà aperto o Castellammare, e in particolare il rione San Marco, perderà la scuola, lasciando un altro edificio abbandonato in città. ©riproduzione riservata
CRONACA
1 ottobre 2024
Castellammare. I genitori decideranno sulla riapertura del plesso San Giovanni Bosco