Torre del Greco. Un addio commosso, durante cui non sono mancati momenti di tensione. In centinaia hanno partecipato ai funerali di Ciro Perna, lo studente di soli 16 anni morto giovedì 26 settembre, due giorni dopo essere precipitato dalla finestra di un’aula posta al secondo piano dell’istituto superiore Eugenio Pantaleo.
Numerosi i giovani – in particolare i compagni di classe e di scuola del ragazzo, accompagnati dal preside Giuseppe Mingione e dal Dsga Gennaro Miranda – presenti all’interno della basilica di Santa Croce. Posizionato sulla sinistra dell’altare il vessillo dell’istituto scolastico, mentre dall’altra parte il gonfalone della città di Torre del Greco. Il sindaco Luigi Mennella – presente insieme al vicesindaco Michele Polese e alla vicepresidente del consiglio regionale Loredana Raia – ha proclamato il lutto cittadino e nella mattinata in tutte le scuole di ogni ordine e grado è stato effettuato un minuto di raccoglimento.
In prima fila i genitori e i tre fratelli del ragazzo. Proprio il padre del 16enne – durante l’omelia di don Giosuè Lombardo – ha inveito contro alcuni docenti della scuola in cui si è verificata la tragedia, venendo accompagnato a fatica fuori dalla chiesa da alcuni presenti.
Prima dell’interruzione, don Giosuè Lombardo si era rivolto ai fedeli riuniti per l’ultimo saluto a Ciro Perna: «Ogni umana parola cede il posto al silenzio, alla riflessione – ha detto – Ma dinanzi a questo mistero, c’è una sola parola che ha piena cittadinanza, che è capace di portare un poco di luce in questo tunnel buio: la parola di Dio. Siamo venuti per dare il saluto cristiano a Ciro, con tutte le domande di questi giorni, con i momenti di disperazione, di lacrime, di dubbi.. Chiedo al Signore la grazia che queste domande dopo la celebrazione trovino risposta».
E ancora: «La morte non spezza i legami dell’affetto, dell’amicizia, dell’amore. Li trasferisce sul piano dello spirito. È in questo piano dello spirito che si pone il vangelo di Luca. Con i tre verbi che Papa Francesco sostiene indicano il modo di agire di Dio. Innanzitutto vicinanza: la vicinanza del Signore al dolore e alla nostra vita. Noi dovremmo imparare a coniugarlo: penso alla vicinanza che dovremo avere tutti al mondo giovanile e la vicinanza che dovrebbero avere i ragazzi tra loro. Che dovrebbe essere poi la vicinanza delle grandi agenzie educative: la famiglia, la scuola, la chiesa. Bisogna essere accanto ai ragazzi, accanto ai giovani. L’altro sentimento di Gesù è la compassione. E infine la tenerezza: un amore che si fa carezza, vicinanza».
Al termine della cerimonia, il feretro dello studente è stato accolto dal lancio di palloncini bianchi e azzurri, prima di una serie di applausi dei presenti, che si erano nel frattempo accalcati sul sagrato.
Prima dell’uscita della bara, ha accusato un lieve mancamento una delle due sorelle del 16enne. Sostenuta dagli altri presenti, non è stato necessario l’intervento dei sanitari.
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