Il Consiglio regionale della Campania ha respinto con 35 voti la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra. A favore della mozione hanno votato 15 consiglieri (un solo assente). Ai voti del centrodestra, anche se con motivazioni diverse, si sono aggiunti quelli del M5S. Il governatore De Luca ha lasciato l’aula senza rilasciare commenti ai giornalisti in attesa. Al termine della votazione il presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero (Pd), ha detto: “La fiducia aumenta”. La mozione di sfiducia è stata respinta con una maggioranza di 35 voti, due in più dei 33 che si erano espressi, martedì scorso, a favore della norma sul terzo mandato del presidente.
Caldoro: «De Luca delegittimato». La mozione di sfiducia per il presidente della Giunta regionale della Campania è stata bocciata ma De Luca resta “delegittimato dal suo partito”. Lo ha sottolineato il Capo dell’opposizione del centrodestra, Stefano Caldoro (Moderati e Riformisti) – , “È diritto dell’opposizione porre un tema così importante mentre la maggioranza ha trasformato questo Consiglio regionale in un ‘teatrino’ sul terzo mandato e sulla politica politicante. De Luca deve fare chiarezza: si candida o no? Perché, se ha deciso di farlo, lo farà il prima possibile, sciogliendo anticipatamente il Consiglio”. ha proseguito Caldoro.
Manfredi: «Una mozione strumentale». “A prescindere dai numeri è evidentemente una mozione strumentale del centrodestra, che prova a sfruttare per basse finalità politiche anche dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd. La segretaria nazionale Elly Schlein ha più volte ribadito che, qualunque sia la scelta per il futuro, si parte dall’ottimo lavoro che abbiamo fatto insieme in Regione Campania”. Così il consigliere regionale del Pd, Massimiliano Manfredi, in merito alla mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, presentata dal centrodestra. “Il confronto è il sale della democrazia – aggiunge – ma il centrodestra dovrebbe trovare ben altri argomenti per articolare la sua proposta politica, invece di piegarsi a basse strumentalizzazioni. E’ un modo di agire che non ci appartiene tanto che, anche in questi giorni, rispettiamo il difficile dibattito che c’è nel campo del centrodestra e nel quale non ci permettiamo di entrare”.