Ercolano. Un’improvvisa perdita d’acqua da un tombino e il conseguente stop alla regolare fornitura idrica per procedere alla riparazione della condotta finita ko costringono il sindaco Ciro Buonajuto a chiudere per un giorno l’istituto comprensivo «Giampaglia-Iaccarino». Il mese di dicembre è iniziato con l’ennesimo campanello d’allarme sul fronte della «tenuta» dei sotto-servizi nelle città degli Scavi e con un inatteso stop alle lezioni per gli alunni dell’affollato plesso di via Doglie: ordinati immediati interventi di ripristino dello stato dei luoghi per scongiurare qualsiasi tipo di disagio per studenti e personale docente.
I primi controlli
Secondo la ricostruzione degli agenti di polizia municipale – i primi a interventi sul posto, insieme al personale dell’ufficio tecnico del Comune – tutto sarebbe iniziato nella giornata di domenica, quando al comando di vico Posta sarebbe arrivata la segnalazione di una sospetta perdita d’acqua da un tombino di via Doglie. In pochi minuti gli esperti dell’ente di corso Resina e i vigili urbani hanno raggiunto la zona – precisamente all’altezza del parco Gardenia – e avviato i controlli del caso. Durante il sopralluogo è stata rilevata «una importante perdita d’acqua da un tombino» in prossimità di un pino all’interno di un’aiuola confinante con il viale d’ingresso del parco Gardenia. Subito venivano invitati i condomini a spostare le auto parcheggiate nella zona, successivamente transennata e interdetta al passaggio veicolare e pedonale. Successivamente si provvedeva alla chiusura della condotta idrica e all’interdizione dell’area del plesso scolastico dell’istituto comprensivo «Giampaglia-Iaccarino».
L’annuncio social
Il sopralluogo è stato ultimato solo nella serata di domenica, quando sarebbe stato complicato raggiungere tutti i genitori degli alunni del plesso di via Doglie. Così, insieme ai consueti canali istituzionali, il sindaco Ciro Buonajuto ha scelto di annunciare la chiusura della scuola attraverso una storia su Instagram: una «soluzione» evidentemente riuscita, perché il tam tam social ha consentito di raggiungere (quasi) tutti gli studenti della scuola.
@riproduzione riservata