L’impugnazione da parte del Governo della legge regionale campana che permette a Vincenzo De Luca di candidarsi per il terzo mandato “sarà oggetto di valutazione”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano a margine della partenza dei lavori in una scuola di Pozzuoli contro il bradisismo. La legge regionale può essere infatti impugnata dal Governo entro il 10 gennaio. La doccia fredda per i sogni di ricandidatura del Governatore è arrivata proprio nello stesso evento in cui era presente il presidente della Regione Campania. Paradossalmente, dunque, sia Meloni che Schlein si trovano sulla stessa lunghezza d’onda e finirebbero per essere inconsapevoli alleati per fermare la “grandeur” del presidente della Regione Campania. L’approvazione di una modifica alla legge regionale per consentire al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di candidarsi per un terzo mandato consecutivo ha scatenato un acceso dibattito politico. La normativa attuale, in linea con molte altre regioni italiane, prevedeva un limite di due mandati consecutivi per i presidenti di regione. Tuttavia, i sostenitori di De Luca hanno spinto per una modifica, sostenendo che la continuità amministrativa sia necessaria per completare i progetti avviati. La questione ha rapidamente assunto una dimensione nazionale, con il Partito Democratico (PD) centrale che si è opposto fermamente all’idea. Fonti interne al Nazareno hanno dichiarato che il rispetto dei limiti di mandato è un principio fondamentale di democrazia e di alternanza politica. “Il PD non può permettersi di avallare una proposta che contraddice i valori di trasparenza e rinnovamento su cui si fonda il nostro impegno politico”, ha affermato un esponente di rilievo della segreteria nazionale. In Campania, invece, le opinioni sono più diversificate. I sostenitori di De Luca lodano il suo approccio diretto e decisionista, considerandolo un elemento indispensabile per il governo della regione. “Il presidente ha dimostrato capacità di gestione e visione strategica in momenti difficili, come durante la pandemia”, ha dichiarato un consigliere regionale vicino a De Luca. Dall’altro lato, i critici vedono nella proposta un tentativo di accentramento del potere che potrebbe indebolire il pluralismo democratico. Le opposizioni, sia interne che esterne al PD, stanno sfruttando la questione per mettere in evidenza le tensioni tra i vari livelli del partito. Il tema rischia di diventare un banco di prova per la segreteria di Elly Schlein, che si trova a dover gestire un equilibrio delicato tra le istanze territoriali e la linea nazionale del partito. “Non possiamo permettere che il PD si divida su questioni di principio”, ha dichiarato un deputato vicino alla leader dem, sottolineando la necessità di trovare una posizione chiara e condivisa. Nel frattempo, le opposizioni regionali annunciano battaglia. Il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, pur da posizioni diverse, si oppongono con forza all’eventualità di un terzo mandato, definendolo “un colpo alla credibilità delle istituzioni”. La legge regionale rappresenta un punto critico non solo per il futuro politico di De Luca, ma anche per la tenuta del Partito Democratico nel suo insieme. Resta da vedere se il dibattito riuscirà a trovare una sintesi o se sarà il preludio a nuove spaccature interne. Infatti c’è che sostiene che anche con lo stop del Governo Meloni, De Luca sia pronto a candidarsi ugualmente anche contro il Partito Democratico cui è iscritto.
CRONACA
19 dicembre 2024
Il Governo impugnerà la legge di De Luca sul terzo mandato