Torre del Greco. «In materia di sicurezza il Pd predica bene e razzola male». L’episodio degli «operai-acrobati» a palazzo Baronale per montare le luminarie natalizie in Comune scatena polemiche e proteste all’ombra del Vesuvio.
A puntare l’indice contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella sono gli attivisti locali di Potere al Popolo, già entrati in diverse occasioni in «rotta di collisione» con la coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2023: «Dopo la controversia sul welfare e sui 410.000 euro spesi per le luminarie in città – si legge in una nota – apprendiamo da Metropolis Quotidiano di operai costretti sporgersi senza imbracature di sicurezza, in spregio al testo unico sulla sicurezza. Dopo aver fatto proclami sul fatto che l’organizzazione della Festa Dei 4 Altari fosse stata organizzata “in house” e dopo aver finto di dimostrare vicinanza ai lavoratori con la farsa del salario minimo del Pd, arriva l’ennesima conferma di quanto sosteniamo da tempo la “sinistra” a Torre del Greco non è sinistra per niente».
Una circostanza «certificata» dai lavori andati in scena – sotto il naso di consiglieri comunale e assessori, impegnati in una seduta di giunta proprio al primo piano di palazzo Baronale – sui cornicioni del Comune: «Si possono organizzare tutte le feste che si vuole – proseguono gli esponenti di PaP – ma se insieme a festeggiare non si garantisce la tutela sul lavoro e l’effettivo funzionamento dei pubblici servizi, dalla festa si può finire in tragedia: in Italia ogni anno muoiono 1200 lavoratori e 300.000 rimangono gravemente feriti, non è forse il caso di iniziare a sincerarsi delle condizioni di lavoro degli operai e iniziare a tutelare concretamente la loro salute? È per questa ragione che a Torre del Greco come PaP ed ACP abbiamo sostenuto la raccolta firme per un referendum che istituisca il reato di “omicidio sul lavoro”. Perché non è possibile uscire per lavorare e tornare a casa rotto, oppure non tornarci proprio».
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