L’esultanza dei tifosi della Juve Stabia dopo la rete di Romano Floriani Mussolini è diventata un caso. Per alcune testate nazionali i tifosi stabiesi hanno esultato col saluto fascista. Una polemica nata dopo il gol di Mussolini nella partita col Cesena e che ha scatenato la rabbia dei tifosi della Juve Stabia. Da anni, al Romeo Menti, ad ogni gol della Juve Stabia si esulta gridando il cognome del calciatore che segna e nel trasporto i tifosi sono soliti alzare il braccio nello scandire il cognome del marcatore. Quindi, una polemica inutile per chi non conosce la realtà Juve Stabia. Il punto è che stavolta il protagonista porta un cognome pesante che non è passato inosservato ma la Castellammare sportiva ha subito preso le distanze con l’etichetta di tifoseria fascista. Un caso che mediaticamente ha fatto rumore arrivando anche all’estero. Persino il quotidiano spagnolo, Marca, ne ha parlato. Insomma, si è voluto mischiare di proposito il calcio e la politica. O meglio, il tifo con la sfera politica e una tifoseria come quella stabiese che niente ha a che fare con il fascismo. “Questa è una polemica che non ha alcuna ragion d’essere, nata forse solo per cercare una notizia inesistente- ha commentato Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana e grande tifoso della Juve Stabia – Romano, in tutta questa vicenda, non c’entra nulla e non ha dato minimamente adito a queste chiacchiere. Definire questa situazione da bar dello sport è quasi riduttivo, perché nello sport, anche al bar, le discussioni hanno un loro valore e una loro serietà. Sono comunista, da sempre, e non per il ruolo che ricopro, che non è certo una garanzia. Il mio essere comunista e antifascista appartiene alla mia sfera ideale e personale. Tuttavia, questa vicenda calcistica non ha nulla a che fare con la politica. Un ragazzo ha segnato un gol. Porta il cognome del padre e quello della madre. Lo stadio ha esultato, e io, come tanti, ho esultato con un gesto istintivo: ho alzato il braccio. È un gesto che si vede in ogni stadio del mondo dopo un gol. Per abitudine, il mio è stato con il pugno chiuso, un modo personale e spontaneo di vivere l’entusiasmo- continua Scala-Ma cosa c’entra tutto questo con la politica? Nulla, assolutamente nulla. Basta osservare i filmati – quelli che riprendono dalla tribuna, non i dettagli parziali dei distinti – per rendersi conto che non c’è stato alcun saluto romano. Chi ha montato questa polemica dimostra di non conoscere né i fatti né cosa sia la tribuna scoperta del Menti e chi la frequenta. In quella zona ci sono gli Swarm, il cui storico capo tifoso, Tonino Ercolano, si è sempre candidato a sinistra. Ogni partita le forze dell’ordine chiedono ai supporter di rimuovere la bandiera “Free Palestina”. Nello stesso spazio c’è il gruppo Stabia Amore, guidato da Gianfranco Piccirillo, un noto socialista stabiese. Inoltre, tra i frequentatori abituali c’è Peppe Giordano, ex segretario del PD, che quest’anno ha realizzato un presepe sotto un manifesto del PCI. Allora, di cosa stiamo parlando esattamente? Ognuno esulta a modo suo. Questi sono gesti di gioia, non politici. Certo anche io in un post goliardico sui social ho scritto non mi sarei mai aspettato di esultare per un Mussolini, ma è una battuta nulla più. Non c’è alcuna apologia, se non quella della stupidità di chi continua ad alimentare una polemica senza senso. Insistere su questa strada significa dare peso a qualcosa che non lo merita”.
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28 dicembre 2024
Scala: «Caso Mussolini, apologia della stupidità»