Un cagnolino di peluche viene poggiato sulla bara bianca che viene sorretta dai parenti del piccolo Maciej Bieda. Da lontano si sente una musica, le parole sono in polacco. Nella chiesa del Santissimo Carmine di Nola celebrano due parroci, uno italiano e uno della Polonia. A Nola è il giorno del dolore, della mestizia perché il sorriso del bambino di dieci anni travolto da un’auto a Santo Stefano è un pugno nello stomaco per chi è in chiesa ai funerali. Lo strazio dei genitori e degli zii, dove il piccolo insieme ai parenti stava passando le festività, sono la testimonianza di quanto profonda sia la ferita per una tragedia ancora oggi inspiegabile. I parenti si inginocchiano prima di lasciar partire per sempre il piccolo, mentre tanti cittadini nolani si sono stretti attorno alla famiglia. La salma del piccolo di dieci anni farà ritorno in Islanda – paese in cui viveva – in questi giorni per la sepoltura.
La tragedia – Il fatale incidente si è verificato all’ora di pranzo di Santo Stefano, il bimbo di 10 anni è stato travolto ed ucciso dalla vettura che stava per attraversare il passaggio a livello della ferrovia Circumvesuviana nella centralissima via onorevole Francesco Napolitano, a qualche centinaia di metri dal cuore del centro cittadino, affollato come sempre nei giorni festivi da centinaia di persone. Alla guida della macchina una donna che – secondo le ipotesi investigative – avrebbe accelerato nel momento in cui le sbarre si stavano calando. Il piccolo stava attraversando il passaggio a livello con i suoi genitori e la sorellina, proveniente dal lato opposto a quello che procedeva l’utilitaria. E vedendo sopraggiungere la macchina avrebbero tentato di retrocedere velocemente. Tutto inutile, purtroppo. Il piccolo è stato investito ed è morto per schiacciamento. La donna che era alla guida del veicolo si è fermata. Ha preso il bimbo e insieme ai genitori lo ha portato al vicino ospedale Santa Maria della Pietà, che dista dal luogo della tragedia solo qualche chilometro. Sul posto richiamate dalle urla disperate di chi ha assistito all’incidente sono giunte tante persone. Purtroppo al pronto soccorso, per il piccolo, non c’è stato nulla da fare.