Ercolano. Commercio in crisi: saracinesche abbassate contro l’indifferenza delle istituzioni verso il tessuto economico locale. E’ l’obiettivo della serrata promossa dalle 11 alle 12 di oggi dagli esercenti della città degli Scavi, pronti a «sospendere» le proprie attività per denunciare anni di politiche inefficaci per il rilancio del commercio cittadino. La manifestazione – annunciata attraverso un manifesto pubblico – ha raccolto un ampio consenso tra gli esercenti, esasperati da una situazione definita senza mezzi termini «insostenibile».
Il grido di allarme
Secondo il manifesto diffuso dagli organizzatori, il commercio di Ercolano ha subito un ulteriore calo durante le ultime festività natalizie, un periodo che altrove rappresenta il momento clou per gli affari. Tra le ragioni del declino, i commercianti indicano la delocalizzazione di eventi che non hanno tenuto conto delle esigenze del settore e la mancanza di una pianificazione strutturale per attirare visitatori. «Le istituzioni non hanno saputo creare eventi di richiamo, capaci di generare un indotto commerciale per il territorio», lamentano gli esercenti, ricordando al contrario il successo di iniziative come il Carnevale Ercolanese negli anni passati, che con risorse private aveva portato migliaia di persone in città.
Servizi e scelte discutibili
Alla mancanza di eventi si aggiungono i problemi legati ai servizi. I commercianti denunciano i disservizi del trasporto pubblico, in particolare l’assenza di collegamenti ferroviari efficienti con l’Eav – l’azienda incaricata dei trasporti su gomma e ferro in Campania – e il mancato avvio della costruzione di parcheggi strategici. Questi elementi contribuiscono, secondo gli esercenti, a una “desertificazione strategica” che sta soffocando le attività locali. «Molte strade centrali e periferiche della città, come via Marconi, corso Resina e via IV Novembre, mancano di momenti di aggregazione che possano trattenere i cittadini e attirare i visitatori», si legge nel manifesto.
Gli sprechi della politica
Un’altra accusa rivolta all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Buonajuto è relativa alla gestione inefficace dei fondi pubblici. «Quasi 500.000 euro di finanziamenti sono stati spesi negli ultimi due anni per eventi che non hanno portato benefici al commercio locale», denunciano i commercianti. Questa cattiva programmazione – unita all’incapacità di sfruttare il potenziale turistico della città – ha spinto gli organizzatori a chiedere le dimissioni del primo cittadino e dei responsabili della pianificazione economica e culturale.
Un gesto e speranza
La serrata vuole essere un gesto di protesta, ma anche di speranza. «Non resteremo a guardare la nostra decadenza» dichiarano i commercianti, pronti a continuare la loro battaglia per ottenere risposte concrete dalle istituzioni. La manifestazione è solo il primo passo di una mobilitazione che punta a riportare l’attenzione sul valore del commercio per il tessuto sociale ed economico di Ercolano.
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