Castellammare. In un solo anno si è passati da 211 a 353 strutture ricettive registrate a Castellammare di Stabia. Un aumento che in parte è giustificato con il fatto che molte attività che prima lavoravano senza le necessarie autorizzazioni oggi si sono messe in regola. Ma che in ogni caso racconta di una tendenza, da parte dei proprietari degli immobili, a investire sull’accoglienza turistica in città. E dire che i numeri potrebbero essere ancora più alti perché spulciando tra i vari portali di annunci si scopre che ci sono ancora decine di attività che propongono l’alloggio in B&B ma non risultano avere il CIN (Codice identificativo nazionale), necessario per le strutture ricettive. Al momento, a Castellammare di Stabia sono registrati 19 alberghi, 93 case vacanze, 109 bed and breakfast, 75 affittacamere, 2 marina resort, 1 casa religiosa, 2 agriturismi e 50 locazioni brevi. Di fatto, il settore extralberghiero sta trainando la capacità di posti letto che la città offre a quanti scelgono di trascorrere le proprie vacanze a Castellammare. Già da qualche anno si attribuisce l’aumento delle presenze turistiche in città ai prezzi più competitivi offerti dalle strutture ricettive stabiesi rispetto a quelle della penisola sorrentina, ad esempio. E per larga parte è vero, perché chi arriva per trascorrere le proprie vacanze sul territorio lo fa per il richiamo di mete turistiche consolidate come la costiera amalfitana o la stessa Pompei. Ci sono numeri, però, che raccontano delle potenzialità inespresse di Castellammare. L’aumento di circa ventimila visitatori negli Scavi di Stabia e al Museo Libero D’Orsi, nel corso del 2024, sono tra questi. Ma il problema è che si fatica a spingere per un turismo che possa restare quanto più possibile in città mettendo in vetrina ciò che può offrire ai visitatori. Per fare un esempio, la segnaletica turistica che è stata posizionata a Castellammare nelle ultime settimane non prevede indicazioni per la Reggia di Quisisana e il Museo Nazionale Libero D’Orsi, perché chi si è occupato del progetto non ha pensato di realizzare cartelli che indicassero come raggiungere Palazzo Reale. Particolari che possono fare la differenza in un territorio che purtroppo scarseggia di servizi, a cominciare dal trasporto pubblico. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza sia in occasione del concerto Nostalgia ’90 organizzato a piazzale Amendola la scorsa estate che patrocinando la notte bianca organizzata dai commercianti, ha lanciato segnali di attenzione sul centro storico, lasciando trapelare anche l’idea di una pedonalizzazione dello stesso. Dall’Eav e dalla Regione Campania, tuttavia, non è arrivata alcuna apertura alla possibilità di riaprire la stazione Circum delle Antiche Terme, che potrebbe essere fondamentale proprio per perseguire l’obiettivo di sviluppo del centro storico e in prospettiva anche dello stabilimento termale.
CRONACA
12 gennaio 2025
Castellammare. Boom di B&B in città, in un anno sono 142 in più