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Supplica e Conclave: non siamo nulla senza preghiera
AGORÀ
8 maggio 2025
Supplica e Conclave: non siamo nulla senza preghiera
Tommaso Caputo (arcivescovo di Pompei)

L’8 maggio è, per Pompei, un giorno sempre solennissimo perché, ricordando l’anniversario dell’inizio della costruzione del Santuario (1876), celebriamo la Madonna del Rosario rivolgendole la Supplica che, per lei, nel 1883, compose il Fondatore, il Beato Bartolo Longo. È un’immagine di pace vedere decine di migliaia di pellegrini, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, pregare insieme sul sagrato della Basilica. Accanto a loro, in unione spirituale, sono anche le comunità raccolte in preghiera in tante chiese del mondo e i fedeli che, nelle proprie case, nelle piazze di tante città, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, si fermano per rinnovare il proprio affidamento a Maria. Quest’anno, per un provvidenziale disegno di Dio, l’8 maggio cade all’indomani del Conclave apertosi ieri pomeriggio con il tradizionale “extra omnes”. C’è un verso della Supplica nel quale chiediamo a Maria Santissima di benedire il Sommo Pontefice. Ebbene, oggi, a tutte le intenzioni che abbiamo nel cuore, innanzitutto per la pace, senza la quale niente è possibile, ne aggiungeremo due particolari. Pregheremo in suffragio di Papa Francesco, pieni di riconoscenza: per tutti noi è stato un dono di Dio.

Il suo nome resterà nella storia del Santuario, in particolare, perché il 25 febbraio scorso, malgrado la sofferenza e il ricovero all’Ospedale “Gemelli”, ha voluto concedere ai fedeli della Madonna del Rosario di accogliere con gioia l’annuncio della prossima canonizzazione del Beato Bartolo Longo. E pregheremo, poi, per i Cardinali, che sono stati chiamati a dare alla Chiesa cattolica un nuovo Papa, perché siano accompagnati con la luce e la forza dello Spirito Santo.Durante la celebrazione di oggi, presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, che ieri mattina ha presieduto la “Missa pro Eligendo Romano Pontifice” nella Basilica di San Pietro, la Prima Lettura sarà tratta dagli Atti degli Apostoli. Nel Cenacolo, dopo l’Ascensione di Gesù al Cielo, gli Apostoli sono rimasti riuniti in preghiera, in attesa del dono dello Spirito Santo, assieme a Maria Madre di Gesù e della Chiesa. E oggi, a Pompei, ci ritroveremo ancora una volta in un grande Cenacolo orante, accanto alla Madonna, alla quale affideremo le nostre suppliche per la Chiesa che avrà il dono di un nuovo Pastore. È lei che ci aiuta a superare le nostre paure e il peso del silenzio e dell’assenza di un Pastore. Gli Apostoli, inoltre, erano “perseveranti e concordi nella preghiera”. È rivolgendoci al Padre, attraverso la Vergine, che ritroviamo la luce della speranza. Non siamo nulla senza preghiera: non sapremmo dove andare, che direzione prendere.Il Conclave e la Supplica. Viene da pensare a una frase di Bartolo Longo: “Al Vicario di Cristo, al Papa, voglio tutto il bene dell’anima mia, a lui dono la mia vita e l’opera mia”.

La stessa Supplica nasce come risposta alle sollecitazioni della “Supremi Apostolatus Officio”, l’enciclica che Papa Leone XIII aveva pubblicato, il 1° settembre 1883, per chiedere ai cattolici di opporsi, con tutti gli strumenti possibili, ai mali di una società sempre più secolarizzata. In seguito Longo donerà al Papa e al suo successore, San Pio X, prima il Santuario (1884) e poi anche le Opere di carità (1906) seguendo peraltro il consiglio di San Ludovico da Casoria, che un giorno ebbe a dirgli: “Bartolo, tu devi lavorare per il Papa, devi erigere una chiesa monumentale, devi fabbricare un convento e devi dare tutto al Papa. Ricordalo”. Sarà poi Papa Benedetto XV a recitare, per primo, la Supplica in Vaticano, una tradizione proseguita con i suoi successori. Il nostro Santuario è pontificio, è casa del Papa e le visite di San Giovanni Paolo II (nel 1979 e nel 2003), di Benedetto XVI (nel 2008) e di Francesco (nel 2015) ne danno testimonianza. Tra Pompei e la Santa Sede esiste un legame imperituro e inscalfibile, un legame che si fa preghiera: Dio ci doni un Papa secondo il Suo cuore per il bene di tutta l’umanità, il Papa di cui ha bisogno il nostro tempo, un Papa che sappia risvegliare la coscienza di un’umanità bisognosa di riscoprire l’amore del Padre.

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