A partire dal 2019, e per i successivi cinque anni, l’Italia ha “regalato” all’estero un esercito di giovani laureati di età compresa tra 25 e 34 anni. Un tesoro che si traduce in 42mila ragazzi persi al Nord, 13mila al Centro e 25mila nel Mezzogiorno, dove, inutile sottolinearlo, la regione più penalizzata è la Campania. E per il Sud, e per la nostra regione, la beffa è doppia, perché doppi sono i flussi dell’emigrazione di cervelli. Una parte va all’estero, una parte nelle aree settentrionali del Paese.
Nelle regioni del Centro-Nord, infatti, la perdita di cervelli si compensa con l’arrivo dei giovani laureati del Sud, così come si evince dai dati contenuti nel rapporto «Migrazioni interne e internazionali». Il Nord e il Centro, durante il quinquennio considerato hanno registrato un saldo migratorio rispettivamente pari a 95mila e 12mila giovani italiani laureati nei confronti del Mezzogiorno. Al netto della perdita dovuta allo scambio con l’estero, il saldo migratorio complessivo degli italiani laureati diventa quindi positivo nel Nord, traducendosi in un guadagno totale di circa 53mila giovani risorse.
Il Centro, grazie ai movimenti interni, recupera parzialmente e limita la perdita a poco più di mille unità. Nel Mezzogiorno, invece, il saldo migratorio negativo verso l’estero si accompagna a una dinamica interna anch’essa negativa, che si traduce in una perdita di 107mila giovani laureati diretti verso il Centro-Nord. Ne deriva, quindi, una perdita complessiva di circa 132mila giovani risorse.
Scendendo a un maggior dettaglio territoriale, la regione che mostra il bilancio positivo più consistente è la Lombardia che, a fronte di una perdita di 16mila giovani qualificati diretti verso l’estero, ne guadagna nel complesso 35mila grazie ai trasferimenti dalle altre regioni (+51mila) (Figura 7). Segue l’Emilia-Romagna, che guadagna complessivamente 20mila giovani laureati residenti. La regione che durante il decennio ha registrato la perdita più elevata di giovani risorse è la Campania (-37mila) dove alla perdita dovuta agli scambi con l’estero (-7mila) si aggiunge anche la significativa perdita di giovani residenti laureati trasferitisi in altre regioni (-30mila).