Come ci si prepara ad un primo appuntamento? Che tu abbia 18 anni o 30, che sia una donna o un uomo, il primo appuntamento è un momento di tensione, attimi in cui, la mente inizia ad essere pervasa da mille pensieri: “Cosa indosso? Di cosa parleremo? Che impressione darò?”.
Un uomo ed una donna, Piero e Laura, interpretati da Edoardo Leo e Pilar Fogliati, rappresentano due modelli di vita totalmente differenti: lui, 45enne reduce da un divorzio e con una figlia. Lei, 30 anni, dalla personalità creativa, talvolta buffa, che, nel corso della sua vita, ha incontrato uomini che, improvvisamente scomparivano nel nulla.
Una storia che parte da un semplice incontro con margherite ad incorniciare ed a romanticizzare l’imbarazzo del tanto atteso, temuto, primo appuntamento. Paolo Genovese ha voluto portare in scena il potere ed il valore di una scelta. Continuamente, nel percorso di vita che intraprendiamo, ci troviamo dinanzi a delle scelte da intraprende ed, in questa pellicola, Piero e Lara scelgono, circondati da timori ed entusiasmo, di rivelarsi l’uno all’altro. “Il cinema nel sociale può fare tantissime cose a meno che, questo, non corra il rischio di voler insegnare qualcosa. Il cinema non deve essere didattico. Ho avuto la possibilità di girare una serie con dei ragazzi affetti dalla sindrome di down.
Durante le riprese di “Ognuno è perfetto” ho intrapreso un vero e proprio viaggio personale durato quattro mesi ed è stata un’esperienza incredibile”, Edoardo Leo, presente alla seconda giornata del Social World Film Festival. Sullo sfondo i colori tenui del tramonto, il Castello Giusso, denominato “Sala De Sica” in occasione delle giornate del Festival, Edoardo Leo racconta la propria visione del sociale e quanto, quest’ultimo, sia importante e rilevante all’interno del cinema e della televisione. “Non si ha la ricetta per fare solo successi nel cinema. Il cinema è fatto di incastri perfetti tra sceneggiatori, registi ed attori. Quest’anno abbiamo avuto la dimostrazione che tanti film, come il Ragazzo dai Pantaloni Rosa, Partenope, seppur molto diversi da loro, hanno raggiunto il pubblico ricevendo il suo favore. Il pubblico c’è. Dobbiamo essere noi ad essere all’altezza di raggiungere quella voglia di alzarsi dal divano per correre in sala”, conclude Leo.