Casa Abis e Samuele Carrino: il potere di raccontarsi al Social World Film Festival
CULTURA, YOUNG
27 giugno 2025
Casa Abis e Samuele Carrino: il potere di raccontarsi al Social World Film Festival
Alessandra Boccia

La quinta giornata del Social World Film Festival ha trasformato Vico Equense in un palcoscenico emotivo. Camminando per le strade, tra una proiezione e un incontro, si respirava qualcosa di raro: quella vibrazione che nasce quando l’arte non si limita a intrattenere, ma si fa strumento di relazione, riflessione e verità.

Il pubblico non era lì solo per guardare, ma per sentire. Sentire storie che bruciano, come quella portata in scena da Samuele Carrino, protagonista del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa“, ispirato alla vicenda di Andrea Spezzacatena, un ragazzo diventato simbolo delle crude conseguenze del bullismo, soprattutto quando si nutre di incomprensioni e stereotipi. Carrino, con uno sguardo composto e profondo, ha raccontato cosa significhi interpretare un dolore che non è il tuo ma potrebbe esserlo, quanto sia difficile ma necessario dare voce a chi non può più parlare.

Si è parlato di empatia, responsabilità e del potere che il cinema ha nel farsi ponte tra le persone. E poi, quasi come un controcanto necessario, sono arrivati loro: Casa Abis, coppia nella vita e sullo schermo, capaci di raccontare la quotidianità con ironia. Chiara e Andrea hanno conquistato la platea non solo con la loro simpatia, ma soprattutto con la consapevolezza con cui vivono il loro percorso artistico. “Veniamo entrambi dal teatro, abbiamo studiato, ci siamo diplomati. Il palco è stata la nostra casa per anni. Poi ci siamo chiesti: perché non portare lo stesso linguaggio, la stessa verità, anche su uno schermo più piccolo? Non per sminuirci o inseguire la fortuna, ma per usare un nuovo mezzo e arrivare a più persone possibili.” Le loro parole sono risuonate come una dichiarazione d’amore al proprio mestiere, ma anche come un incoraggiamento per chi spesso si sente costretto a scegliere tra arte e visibilità, tra profondità e successo.

I Casa Abis hanno dimostrato che si può essere autentici anche in un video da 30 secondi, se c’è cuore e rigore. “Sogniamo la televisione, ma senza fretta. Vogliamo arrivarci con progetti che ci rappresentino davvero.” Un’affermazione che sa di coraggio e visione, ma anche di un rispetto raro per se stessi e per il pubblico.

La giornata è proseguita tra confronti, workshop, risate e riflessioni. Perché è questo che un festival come il Social World riesce a fare: mettere insieme mondi diversi, senza gerarchie, in un dialogo continuo e autentico. Il cinema che qui si celebra non è fatto solo di tappeti rossi ma di persone, esperienze e possibilità. È un cinema che accoglie, che ascolta, che si lascia attraversare dal presente.