Traccia un bilancio positivo della manifestazione appena conclusa il sindaco di Vico Equense, Giuseppe Aiello. Un evento che il primo cittadino ha visto nascere.
«Sono 15 anni che facciamo questa iniziativa. Io l’ho vista nascere, crescere è un evento importantissimo che ovviamente di anno in anno è sempre cresciuto arrivando ad una dimensione internazionale. Si può vedere anche dagli ospiti che sono arrivati, la città si trasforma in un cinema all’aperto, sotto il profilo culturale e sotto il profilo turistico. E’ un evento importantissimo che si caratterizza anche per l’aspetto sociale per cui si affrontano anche temi che riguardano in particolare il nostro territorio. Voglio anche sottolineare il coinvolgimento dei giovani da tutta Italia, grazie ai tanti workshop non solo quelli che vediamo la sera, ma i ragazzi che tutto il giorno girano per il nostro territorio e si concentrano su quelle che sono le attività che devono portare avanti, quindi turismo, cultura ma anche sociale».
Sindaco qual è la visione che lei porta avanti per il suo territorio?
«Noi pensiamo a un turismo lento, di qualità: non abbiamo bisogno delle grandi masse. La nostra è una città che si struttura su 13 borghi meravigliosi, il centro storico, le spiagge e il monte Faito. Facciamo della nostra forza l’ospitalità diffusa con B&B, le case vacanza. Abbiamo 18 alberghi circa e una quantità di turisti importante, circa cinquemila persone circa che ci raggiungono. Il nostro obiettivo è di proporre sempre eventi di grande qualità in modo che chi sceglie di venire a Vico Equense lo faccia, sicuramente per la bellezza paesaggistica, ma anche per gli eventi, per vivere la nostra cittadina in termini sia culturali ma anche gastronomici e per tutto quello che possiamo offrire. Se a questo aggiungiamo ovviamente i paesaggi mettiamo sul piatto un’offerta a 360 gradi, cercando di proporre un turismo vivibile, un turismo dove le persone si possono sentire anche in qualche modo a casa loro. E’ l’obiettivo fondamentale per chi si pone questo come primo punto della propria attività politica».
Vico Equense è sempre più punto di riferimento per eventi di caratura internazionale. Quali sono le sfide principali nella gestione di un’estate così intensa e quali sinergie istituzionali e territoriali sono state attivate per garantire sicurezza, accoglienza e qualità dell’offerta?
«Diciamo che la nostra città ha un tessuto associativo molto importante. Per questo molti eventi sono patrocinati col contributo dell’amministrazione comunale ma li realizziamo insieme alle associazioni del territorio, in particolari quelli che si svolgono nei borghi. Penso per esempio alle sagre che sono importantissime perché rappresentano la nostra storia e la nostra tradizione, oltre che la nostra cultura: eventi che realizziamo grazie all’impegno di tante persone, tanti volontari e soprattutto grazie all’azione di quelli che rappresentano quelle comunità. Poi abbiamo gli eventi importanti gastronomici che hanno anche un profilo sia turistico sia sociale perché Festa a Vico o Pizza a Vico anche hanno una finalità benefica. Infine presenteremo anche un cartellone di eventi estivi all’interno del chiostro della Santissima Trinità con artisti importanti: faremo una settimana di jazz. Abbiamo il centro storico della nostra città che è meraviglioso da visitare con la cappella dell’Annunziata: insimma un’offerta, come dicevo prima, variegata che si realizza grazie all’impegno dell’amministrazione, degli uffici preposti, ma anche soprattutto grazie all’impegno delle associazioni del territorio che rappresentano comunque un motore importante per la nostra città».
Quali saranno dunque le attività che metterete in campo da subito?
«Sicuramente saremo impegnati con le sagre che realizziamo nei nostri bellissimi borghi, poi col cartellone estivo del chiostro, dove ci saranno eventi importanti e poi abbiamo altri iniziative come la Sagra del Riavulillo, e poi per ottobre stiamo preparando una serie di importanti appuntamenti sul monte Faito. Mi permetto di spendere una parola in più per la nostra montagna. Riteniamo che sia una montagna che debba vivere anche alla luce di quello che è accaduto di recente, e mi riferisco alla tragedia incredibile della Funivia: dobbiamo dare risposte importanti a quel territorio sia per le attività produttive ma anche per i residenti perché considerate che sul Faito ci vivono 110 persone tutto l’anno e sono tutti residenti della città di Vico Equense. Quindi per la maggior parte, quasi il 70%, il monte Faito fa parte del territorio di Vico Equense: abbiamo una grande responsabilità nel dare delle risposte anche sul territorio che tra l’altro rappresenta una delle bellezze più importanti della nostra città e non solo, ma credo dell’intera Regione Campania».