Corsa a sindaco a Ercolano: Pd spaccato, in pole Saulino e Acampora
Ercolano. Elezioni senza certezze. A otto mesi dalla prossima corsa alle urne per dare alla città di Ercolano un nuovo sindaco dopo dieci anni di guida affidata a Ciro Buonajuto – dimessosi lo scorso giugno per puntare alla candidatura al consiglio regionale – l’unica cosa sicura e che, al momento, non c’è nulla di sicuro. A prevalere sono le faide interne al centrosinistra, in particolare le «solite guerre» nel Pd, oggi spaccato in correnti contrapposte che – almeno sulla carta – hanno le stesse chance di prevalere e di indicare il nome per la poltrona da numero uno di corso Resina.
Il crocevia Regionali
Inutile girarci intorno: importante cartina di tornasole saranno proprio le consultazioni del prossimo autunno per il rinnovo dell’assemblea del centro direzionale. L’elezione dei «capitani» candidati nelle varie liste, potrebbe consentire a qualche aspirante alla fascia tricolore della città degli Scavi di compiere un passo in avanti decisivo. In questo, un ruolo chiave potrebbe averlo proprio Ciro Buonajuto: una sua elezione in consiglio regionale – un’ipotesi oggi ritenuta «complicata» all’ombra del Vesuvio – potrebbe aprire la strada a qualche elemento della sua squadra. Il più accreditato sarebbe il presidente del consiglio comunale uscente Luigi Simeone, fedelissimo della prima ora dell’ex sindaco. Ma è indubbio che la voce grossa – specie in caso di mancato salto in Regione Campania del figlioccio dell’ex premier Matteo Renzi – dovrebbe farla il Pd. E anche in questo caso, l’influenza dei futuri leader a palazzo Santa Lucia potrebbe risultare determinante. Mario Casillo, Loredana Raia, Bruna Fiola, Massimiliano Manfredi possono incidere – a seconda dei ruoli che dovrebbero ricoprire – sulla scelta del candidato sindaco del centrosinistra. Si naviga tra correnti: c’è quella più vicina all’attuale vicepresidente del consiglio regionale Loredana Raia, guidata dalla dottoressa Carmela Saulino. Ma in prima fila per raccogliere il testimone di Ciro Buonajuto c’è anche Gioacchino Acampora, forte del sostegno del reuccio di Boscoreale, Mario Casillo. In questa corsa interna, appaiono in deciso calo le quotazioni di Antonietta Garzia, scivolata prima delle dimissioni di Circo Buonajuto sulla «buccia di banana» della (tentata e mancata) sfiducia al sindaco: una défaillance poi pagata con l’allontanamento dell’ex vicesindaco Luigi Luciani, su cui però si starebbero concentrando le attenzione del duo Manfredi-Fiola. Alla finestra, poi, resta Antonello Cozzolino – nome della sinistra Democrat – che ha dalla sua l’esperienza per mettere d’accordo le correnti “litiganti”.
L’unico già in corsa
Fuori da queste logiche Pietro Sabbarese, il primo ad annunciare la sua candidatura per concorrere al ruolo che fu dell’ex alleato Ciro Buonajuto. L’ex segretario cittadino del Pd ha avviato da tempo un percorso con Azione e punta a costruire una coalizione civica-politica per provare a presentare una proposta alternativa ai «soliti schemi» del consenso a Ercolano. In quest’ottica, bisognerà valutare – all’indomani del voto per le Regionali – le strategie del M5S, fino a oggi ai margini della politica di palazzo e sempre pronto a contestare a livello locale le scelte del Pd. Oggi, ipotizzare un’alleanza giallorossa alle prossime comunali sembrerebbe un’azzardo. Ma – come insegna la storia di Roberto Fico con il Pd – le strade della politica sono superiori a quelle del Signore.
Il vuoto a destra
A oggi, intanto, il centrodestra non è pervenuto. Fratelli d’Italia ha nella sua fila il presidente della fondazione ville vesuviane Gennaro Miranda, che però – proprio a causa del ruolo – potrebbe fare un passo indietro. Forza Italia invece è rimasta orfana dell’attenzione sulla città di Fulvio Martusciello, dopo che l’europarlamentare ha scaricato la sua ex factotum Luciana Simeone (figlia dell’ex consigliere Raffaele Simeone). A proposito di addii, recentemente il Partito Repubblicano, attraverso il segretario regionale Salvatore Piro, ha dato il benservito al riferimento cittadino Antonio Piccolo, reo di avere mosso critiche pubbliche nei confronti del consigliere campano Luigi Cirillo.
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