L’addio ad Adrian Maben, il regista del film-concerto del live dei Pink Floyd a Pompei
Il Parco archeologico di Pompei saluta con profonda commozione Adrian Maben, il regista scozzese che trasformò l’Anfiteatro pompeiano in uno dei palcoscenici più iconici della storia della musica. Con la sua scomparsa, il mondo del cinema e del rock perde un visionario capace di unire arte, suono e archeologia in un linguaggio universale. «Il Parco apprende con dolore la notizia della scomparsa di Adrian Maben. Il mondo della musica e del cinema piange la morte del regista scozzese, la cui opera ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura contemporanea», si legge nel messaggio di cordoglio diffuso dal Parco. Maben sarà per sempre ricordato come l’uomo dietro la macchina da presa di «Pink Floyd: Live at Pompeii», il film-concerto che nel 1971 immortalò la band britannica tra le pietre silenziose dell’antica città. Quel dialogo tra la potenza del rock e la grandezza del passato romano divenne un mito senza tempo, un simbolo dell’incontro tra arte e memoria. Il legame tra il regista e Pompei non si esaurì con il film. «Per i suoi meriti artistici e per il suo contributo a elevare il nome della città nel mondo, nel luglio 2015 gli venne conferita la cittadinanza onoraria», ricorda ancora il Parco. Maben tornava spesso a visitare i luoghi che lo avevano ispirato e, nel 2016, collaborò all’allestimento della mostra «Pink Floyd. Live at Pompeii. The exhibition by Adrian Maben», all’interno dei corridoi dell’Anfiteatro, inaugurata a ridosso del concerto di David Gilmour.

