Dai bonus per i poveri alla questua elettorale per Gallo: a Torre del Greco la metamorfosi politica del M5S per uno scranno d’oro in Regione
Mirko Gallo, Roberto Fico, Luigi Gallo e Laura Vitiello
CRONACA
16 novembre 2025

Dai bonus per i poveri alla questua elettorale per Gallo: a Torre del Greco la metamorfosi politica del M5S per uno scranno d’oro in Regione

Alberto Dortucci

Torre del Greco. Dalle crociate per il reddito di cittadinanza alle fasce deboli alla «questua social» per finanziare la campagna elettorale in vista del voto in Campania. E’ l’incredibile giravolta del M5S all’ombra del Vesuvio in vista del voto del 23 e 24 novembre: a lanciare l’appello a donare – attraverso il suo personalissimo pulpito social – l’ex professore precario Luigi Gallo, già due volte deputato sotto il simbolo dei grillini e ora a caccia di un «posto al sole» tra gli scranni del consiglio regionale. In uno dei sui ultimi post, Luigi Gallo chiede apertamente ai cittadini-elettori una «piccola donazione» per sostenere la sua campagna, indicando perfino l’Iban a cui versare il contributo. Un invito rivolto – precisa lo stesso politico – non a chi è in difficoltà economica bensì «a tutti gli altri» in modo da raggiungere i tre milioni di residenti tra Napoli e provincia e «aumentare il peso del M5S» in Regione Campania. Non il migliore (e più coerente) dei biglietti da visita per un movimento capace di costruire le proprie fortune – in particolare, al Sud – su sussidi e bonus per le fasce deboli. Mentre si sbandierano battaglie contro povertà e disuguaglianze, si chiede denaro ai cittadini per finanziare la «scalata» a una poltrona da migliaia di euro al mese. Una vera e propria questua elettorale, ma solo «a chi si può permettere» di donare.

Tutto in famiglia

Il quadro locale rende la vicenda ancora più significativa. A Torre del Greco, il «sistema Gallo» intreccia politica e famiglia: il fratello dell’ex deputato è approdato in consiglio comunale con meno di 170 voti eppure – forte della parentela con il sindaco e del campo largo con il Pd -Mirko Gallo è riuscito a ottenere un incarico da assessore per Laura Vitiello nonostante il flop alle urne. Un ecosistema politico che stride con la narrativa di «uno vale uno» e della lotta ai privilegi che accompagnò i primi anni del M5S.

Il secondo autogol

E non è la prima volta che emerge una distanza tra ciò che Luigi Gallo predica online e ciò che accade nella realtà. Solo a metà settimana un altro episodio aveva sollevato più di un sopracciglio. Mentre nel mondo virtuale il candidato si mostra come paladino dell’ambiente – invitando i supporter a evitare «cartelloni che deturpano la natura» e a sostenere la campagna esclusivamente con materiale digitale – nel mondo reale i suoi attacchini sono stati «pizzicati» nel più tradizionale manifesto selvaggio: un vero e proprio autogol, frettolosamente e superficialmente «giustificato» con il solito post su Facebook. Per non dimenticare il gazebo politico organizzato in strada il giorno della tragedia costata la vita al poliziotto Aniello Scarpati.  Insomma, la rivoluzione promessa tra etica e coerenza sembra essersi  dissolta per un pugno di voti (e di euro) per le Regionali.

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