«Ho visto ragazzi di 20 anni lanciarsi nelle fiamme. Rischiare la vita solo per difendere il Vesuvio. E’ per questo che sono qui. Perché nonostante tutto questa terribile storia ci dice che siamo un popolo meraviglioso». Ha gli occhi stanchi Francesco Ranieri, mentre la sua voce viene smorzata dal fumo che sale dalle pinete. La “nottata” del Vesuvio è quasi passata. Ma i ricordi di quell’inferno che ha spazzato via per sempre 15 ettari di bellezze non si possono cancellare con un estintore. Lo sa, il sindaco di Terzigno. Lo sa perché da mercoledì sera la sua casa è lì, nella pineta. Nel simbolo del Parco dei roghi che brucia e spazza via tutto ciò che trova sulla sua strada. «Sono stati dei giorni terribili – afferma Ranieri – siamo stati qui anche di notte. La Sma, gli uomini della Forestale e i vigili del fuoco hanno fatto un lavoro incredibile. E’ merito loro se oggi il Vesuvio è tornato bello. Ferito, si. Ma comunque bello».
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