Quel giorno, il 14 novembre del 2015, in piazza San Vincenzo c’era anche un religioso. Si tratta di un missionario studente presso la Facoltà Pontificia di Teologia. È lui a raccontare agli investigatori della polizia di Stato i primi momenti del delitto. «Come sempre quel pomeriggio ero impegnato in attività di volontariato – racconta – Mi ero recato presso la Basilica di Santa Maria alla Sanità dove vive il missionario Alex Zanotelli. Ricordo che quel pomeriggio mi stavo recando a casa di una persona anziana e inferma per impartirle il sacramento della Comunione. Appena fuori dalla Basilica, giunto nei pressi dei contenitori della spazzatura ho udito degli spari e contestualmente ho notato uno scooter con un uomo alla guida che era in una posizione rannicchiata. Lo scooter era seguito a circa cinque metri da un altro motorino con due persone. L’uomo seduto al posto del passeggero impugnava una pistola di quelle in uso alle forze dell’ordine e sparava. La persona, forse perché colpita, sbandò con lo scooter e finì contro un blocco di cemento davanti al sagrato. Poi ho visto il passeggero dello scooter scendere, avvicinarsi e sparare ancora. Prima al corpo della persona caduta e poi alla testa. Subito dopo è risalito sullo scooter e si è allontanato assieme al complice in direzione di via Vergini, nella zona conosciuta come il Cavone della Sanità».
CRONACA
14 settembre 2016
Napoli. Il missionario testimone: «Ho visto il killer sparare»