Un’agonia che sembrava interminabile, durata oltre due mesi, che aveva fiaccato le speranze dei suoi cari. Lei però ha lottato e alla fine ha riaperto gli occhi. Sabrina si è svegliata nel centro specializzato di Imola, ed è questa la notizia più importante e attesa, al di là di quelli che saranno i risvolti penali sull’incidente che ha rischiato di costarle la vita. E’ terminato un incubo che durava dallo scorso mese di luglio, quando la giovane era rimasta vittima di un terribile schianto. Un calvario per i genitori, che non hanno mai lasciato il suo capezzale, pregando per un miracolo che alla fine si è avverato. La 19enne è uscita dal coma ritrovandosi sul suo letto, inondata dall’affetto di parenti, amici e dei tanti conterranei che si sono stretti intorno alla famiglia condividendone in quale che modo il dramma. Ora, per la ragazza, avrà inizio un percorso altrettanto difficile, quello della riabilitazione, non privo di interrogativi sulla sua effettiva ripresa, ma con la certezza che il peggio sia alle spalle. E non è poco, in considerazione del quadro clinico non certo rassicurante che i medici avevano prospettato all’indomani dell’episodio destinato, in qualunque caso, a segnare l’esistenza della giovane. Era da poco trascorsa la mezzanotte e la ragazza era seduta in macchina accanto al fidanzato 21enne, di Altavilla Silentina, quando la Fiat Bravo condotta dal ragazzo uscì di strada impattando contro un palo della luce sulla sp 30. Nessuno dei due rimase incolume ed entrambi vennero trasportati in ospedale dalle ambulanze del 118. Il conducente, ricoverato in rianimazione al Maria Santissima Addolorata di Eboli, riuscì a cavarsela nonostante le ferite. La ragazza era stata trasferita d’urgenza al Ruggi, entrando in coma.
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