Fuochi d’artificio per San Matteo solo tra Comune e Curia sempre più distanti alla vigilia della processione per il Patrono che si svolgerà mercoledì a Salerno. Confermato non solo lo stop allo spettacolo pirotecnico di mezzanotte. Con il primo cittadino Enzo Napoli che rincara la dose ed annuncia la sua assenza sia al corteo che ai riti rligiosi fra cui quello in Duomo nella mattinata del 21 settembre. Mentre l’arcivescoscovo Luigi Moretti respinge ogni addebito in merito alla mancata sosta nell’atrio del Comune della statua di San Matteo richiamandosi ai dettami della Conferrenza episcopale della campania.
“Non c’è nessun rapporto freddo con la Curia, ma di profondo e reciproco rispetto. Perlomeno per quanto mi riguarda. Io accetto con grande referenza le indicazioni dell’Arcivescovo, che intende dare una spinta e uno spirito fortemente liturgico all’iniziativa. – spiega il sindaco Enzo Napoli – Quindi nessun contrasto e difficoltà di rapporti. Semplicemente la presa d’atto delle volontà dell’Arcivescovo. Io non ci sarò né alla processione, né alla messa. Ma non per motivi politici, che non c’entrano nulla. Io non ci sarò per motivi personali, per impegni precedentemente assunti. Tutti i consiglieri comunali nella loro veste di fedeli potranno prendere parte alle iniziative liturgiche”.
Dichiarazioni del primo cittadino di Salerno rilasciate ieri mattina alle dieci e trenta.
Poco dopo, alle dodici e dodici, via e-mail la nota della Curia di via Roberto il Guiscardo, firmata dal portavoce del Vescovo, don Alfonso D’Alessio, che crive: “Appare utile precisare che in riferimento ai festeggiamenti del Patrono S. Matteo Apostolo ed Evangelista, S.E. Mons. Luigi Moretti ha richiamato ripetutamente solo l’esigenza di qualificare e rispettare la natura propria delle singole celebrazioni religiose e non di ridurre i festeggiamenti esclusivamente a tali celebrazioni. L’Arcivescovo riconosce l’autonomia e la responsabilità delle Istituzioni a definire le modalità su come contribuire alla qualificazione del profondo legame che esiste non solo tra il Santo e la comunità ecclesiale, ma pure con la comunità civile. Questo risulta del tutto evidente altresì dalle disposizioni della Conferenza Episcopale Campana, che l’Arcidiocesi ha fatto proprie dal 1 gennaio 2014, nelle quali si richiede soltanto che le diverse iniziative siano armonizzate per evitare spiacevoli sovrapposizioni”.
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