“Ho cercato di proteggere mio figlio e hanno picchiato anche me, ma nessuno ci ha aiutati”. E’ questo il racconto di Elena Vazzaz, madre di Maurizio Di Francescantonio, il 37enne massacrato di botte nella linea B della metropolitana di Roma da due giovani ai quali aveva chiesto di non fumare. In un’intervista al Corriere, la signora, 60enne, ha ricostruito i momenti drammatici dell’aggressione. “Io e mio figlio siamo saliti sulla metropolitana a Termini per recarci a Tivoli – ha detto -. A un certo punto Maurizio si è accorto di qualcosa: un tipo strano, appoggiato alla parete del vagone, che fumava”. Il giovane gli ha chiesto di spegnere la sigaretta, “all’improvvisoquel tipo si è messo davanti a Maurizio e gli ha dato due schiaffi”, poi ha continuato: “Gli ha dato una raffica di botte e Maurizio è caduto a terra con lo sguardo fisso, non si muoveva”. Elena Vazzaz ricorda poi l’entrata in scena del complice del picchiatore: “Aveva visto tutto, era sceso da un’altra porta e dalla banchina ha cominciato a tirare pugni in testa pure lui. E proprio dove Maurizio era stato operato da ragazzino”. Gli aggressori sono il 26enne Luigi Riccitiello, di Caserta, e il 24enne Antonio Senneca, di Aversa.
CRONACA
20 settembre 2016
Massacrato in metro, la madre: “Hanno picchiato anche me, ma nessuno ci ha aiutati”