A lui il bavaglio avevano cercato di metterlo per ciò che scriveva. Trentuno anni fa qualcuno, in parte, ci è riuscito. Ma solo mettendo fine alla sua vita, non alla memoria e all’esempio che ha lasciato ai giovani. Sono passati tre decenni da quel 23 settembre del 1985 ma Giancarlo Siani sorride ancora. E soprattutto scrive ancora. E lo fa nelle parole e negli articoli di tanti suoi colleghi. In barba a chi vorrebbe un giornalismo asservito e omologato, che teme i potenti (politici o camorristi che siano). E, a distanza di 31 anni, sono tante le iniziative che oggi ricorderanno quel cronista di 26 anni, che se ne andava in giro con penna e taccuino a fotografare la realtà senza se e senza ma. Si comincia alle 9.30 con l’inaugurazione del “Murale” dedicato a Siani, in piazza Leonardo con le scuole e i presidenti di II e V Municipalità, Francesco Chirico e Paolo De Luca. Alle 10 deposizione di fiori alle Rampe Siani con il sindaco Luigi de Magistris, l’assessore regionale al Lavoro Sonia Palmeri, rappresentanti di magistratura e forze dell’ordine. Alle 12 ci sarà poi un incontro presso la sede de Il Mattino con i ragazzi delle scuole che hanno letto il libro “Fatti di camorra”, IODedizioni, a cui interverranno il direttore Alessandro Barbano, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, i saggisti Luigi Di Fiore e Marcello Ravveduto. Prevista la consegna della borsa di studio agli allievi della Scuola di Giornalismo dell’Università Suor Orsola Benincasa, con il rettore Lucio D’Alessandro. Alle 18.30 don Tonino Palmese celebrerà una messa ai Salesiani del Vomero. Ma uno dei momenti clou della giornata sarà “Imbavagliati”, il Festival di giornalismo civile: alle 18 al Pan di via dei Mille ci sarà l’incontro “Siani per Regeni”, nell’ambito del “Premio Siani”, che sarà dedicato proprio al 28enne ricercatore assassinato in Egitto.
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