Un ammasso di pietre e altri materiali di risulta in quello che poteva e doveva essere unoo spazio pubblico all’aperto per i cittadini. Ma che invece l’amministrazione comunale ha deciso che diventasse un deposito di sampietrini e scarti di lavori in varie zone, tra cui la centralissima via Marina. Ecco perché ieri mattina gli abitanti di San Giovanni a Teduccio hanno deciso di far sentire la loro voce discorde e inscenare una protesta per farsi ascoltare dalle istituzioni. L’appuntamento è stato fissato per le 12, in via Pazzigno (all’altezza del parco Teodosia), dove si è tenuta una manifestazione di protesta per «denunciare lo scempio del deposito di basolame rimosso dal cantiere di via Marina», come spiega Carmine De Falco, consigliere in quota PD alla sesta Municipalità, che ieri si è unito alle proteste dei cittadini. «La manifestazione si rè resa necessaria per far comprendere al sindaco Luigi de Magistris e alla sua giunta che San Giovanni a Teduccio non è la pattumiera del Comune di Napoli – tuonano i residenti scesi in piazza -. Il materiale di risulta è stato posto a cielo aperto in un’area di pubblica utilità dove esiste un parco pubblico, che da anni è in attesa di bonifica e della successiva riapertura». Scopo del sit-in di ieri mattina è stato quello di ottenere l’immediata rimozione del basolame con la conseguente bonifica dei suoli. Un appello lanciato, ovviamente, all’indirizzo dell’amministrazione di Palazzo San Giacomo.
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