Si aggira tra gli scaffali armato di cellulare in modalità fotocamera e chiuso nella musica delle sue cuffiette, ben infilate nelle orecchie, seguendo in prevalenza le scie di commesse alle prese con posizioni di lavoro degne di nota, tra i libri e le richieste dei clienti, con scale e angoli dove cercare tomi e pubblicazioni. Loro, le commesse, oggetto del desiderio del bibliofilo apparente, si piegano a prendere libri, e lui le segue, apparendo tra i meandri delle librerie dov’è solito stazionare, alternando momenti di silente quiete ad altri in cui fa scattare i suoi agguati, tutti silenziosi e pensati, con l’andatura sorniona di un animale a caccia di prede. Queste ultime, in posizioni che catturano la sua attenzioni, sono le immagini, da catturare nell’istante fuggente, con lui che scatta riprendendo le donne e ragazze in servizio prevalentemente da tergo, immortalandone dettagli anatomici e pose che stuzzicano la sua fantasia infine si guadagnano un posto nella sua galleria.
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