Grande successo per il “VascioTùr”, alla riscoperta del quartiere Forcella: l’appuntamento questa mattina in largo Donnaregina, da dove è partito un viaggio singolare tra storia, cultura e bellezza. Si tratta di un percorso narrato che illustra le tante attestazioni storiche, artistiche e archeologiche di un luogo oggi poco valorizzato. Tra i vicoli che ricalcano l’impianto greco-romano, tra i suoi aristocratici e monumentali Palazzi, tra i “vasci” e i fondaci, i partecipanti hanno vissuto un intenso momento in cui unico protagonista è stata Forcella, le sue leggende e i suoi sapori. A prendere voce i suoi “personaggi”, d’epoca e attuali, interpretati dagli abitanti del rione, pronti a raccontarne le vicende. Zona già greca, con le sue mura e il suo “cippo”, Forcella è stato lo scenario di momenti fondamentali della storia della città: fu proprio qui, ad esempio che vissero le famiglie appartenenti alla più alta nobiltà partenopea, qui si celebravano i Sebastà (i giochi isolimpici in onore di Augusto), qui gli Orsini, i Carafa, i Caracciolo e la stessa regina Giovanna II vantavano splendide dimore. Proprio attraverso un pozzo dell’antico acquedotto greco-romano della zona Alfonso d’Aragona riuscì a entrare in città. Qui si trovavano i templi dedicati ad Ercole e ad Asclepio, le cui tracce sopravvivono ancora nella toponomastica dei luoghi. Qui vennero costruiti i primi “centri di assistenza e cura” per i bambini abbandonati (Real Casa dell’Annunziata voluta dalla Regina Giovanna I nel Trecento) e sempre qui furono realizzati le prime “case di accoglienza” laiche per le “peccatrici pentite” (Santa Maria del Rifugio voluta dalla nobildonna Costanza Del Carretto Doria, XVI secolo). L’evento è stato organizzato dall’Associazione Agora, che ha come obiettivo il recupero sociale e culturale del territorio.
CRONACA
23 ottobre 2016
“VascioTùr”, viaggio tra i vicoli di Forcella