Torre del Greco. Topi morti, blatte richiamate dalla presenza di cumuli di rifiuti e – addirittura – pericolosi scorpioni. Non è la foto dell’ennesima discarica comparsa all’ombra del Vesuvio bensì le impietose condizioni in cui versa il comando di polizia municipale di largo Costantinopoli.
Un degrado finito sotto i riflettori del dipartimento di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asl Napoli 3 Sud, pronti a organizzare un vero e proprio blitz in “casa” dei vigili urbani per toccare con mano lo scempio descritto da rappresentanti sindacali dei caschi bianchi ora guidati dal dirigente Elio Benevento.
L’esposto-denuncia scattò a ottobre del 2016: in un corposo dossier finirono decine di scatti con cui gli stessi dipendenti comunali immortalarono i pericoli registrati nell’ex pescheria trasformata in comando di polizia municipale. In particolare, i vigili urbani incaricati di salvaguardare i colleghi e garantire il rispetto delle norme previste dalle leggi sulla sicurezza del lavoro evidenziarono diverse criticità a partire dalla presenza di sospette infiltrazioni d’acqua con relativa allagamenti: un potenziale pericolo per i caschi bianchi – rilevati diversi crolli di intonaco in un edificio consegnato nel 2010 dopo gli interventi di ristrutturazione avviati durante il primo mandato da sindaco di Ciro Borriello – inutilmente segnalato al comandante del corpo con un’apposita diffida.
Ma non solo: all’interno dell’avamposto di legalità di largo Costantinopoli – un quartiere storicamente a rischio sotto il profilo della criminalità – era stata rilevata la mancata agibilità dell’ascensore (successivamente riparato, a differenza dell’ascensore di palazzo Baronale, fuori uso da circa due mesi) e la mancata ottemperanza della procedura di raffreddamento in relazione alla creazione di un desk blindato all’ingresso e al controllo degli accessi al comando di polizia municipale. A concludere, poi, l’elenco di criticità la carenza di spogliatoi a norma e di funzionanti dispositivi anti-incendio. Un quadro già sufficientemente scoraggiante, a cui si aggiunge – come denunciato dai rappresentanti sindacali – la presenza di “ospiti” indesiderati come topi, blatte e scorpioni: un vero e proprio zoo dell’orrore, con buona pace del rispetto delle leggi sulla salute pubblica.
Durante il blitz effettuato all’interno del comando, gli ispettori dell’Asl Napoli 3 Sud hanno provveduto a verificare la veridicità delle accuse avanzate dai rappresentanti sindacali – a tre mesi dall’invio del dossier, qualche problema era stato risolto – e, al termine del sopralluogo, hanno richiesto una corposa documentazione per chiudere il cerchio delle indagini. Se le memorie difensive avanzate dal dirigente Elio Benevento non dovessero convincere gli 007 del dipartimento di via Salsa a Pompei, potrebbero scattare pesanti sanzioni per l’amministrazione comunale non esclusa la chiusura dello zoo dell’orrore in cui è stato trasformata – in soli 6 anni – la “casa” dei vigili urbani.
Una vera e propria beffa per chi, in teoria, dovrebbe garantire la sicurezza e rispetto delle norme in città. «Non ero a conoscenza di tali criticità – si limita a osservare il sindaco Ciro Borriello – Chiaramente avvieremo un’indagine interna per accertare eventuali responsabilità e provare a rimediare in tempi rapidi a tutti i problemi registrati nel comando di polizia municipale».