Torre del Greco. L’imminente apertura della nuova strada di collegamento con via Nazionale gli aveva fatto balenare in mente l’idea di una vantaggiosa speculazione edilizia: «Perché non sistemare il vecchio rudere di famiglia per ricavare una lussuosa abitazione a due piani?», il progetto di un cinquantacinquenne di via Sotto ai Camaldoli, a due passi dal colle di Sant’Antonio. Detto, fatto.
L’uomo aveva immediatamente assoldato una ditta di costruzioni e aperto il cantiere per sistemare i circa 240 metri quadrati – distribuiti su due livelli, ciascuno da 120 metri quadrati – del suo rudere. Ovviamente, senza alcuna autorizzazione da parte del Comune.
Ma i lavori fuorilegge non sono sfuggiti agli agenti di polizia del nucleo anti-abusivismo del comando di largo Costantinopoli: imbeccati dalla solita soffiata anonima – presumibilmente di qualche abitante della zona, pronto a segnalare il sospetto via vai di operai dall’area a ridosso del rudere – i caschi bianchi sono arrivati ai piedi del Colle Sant’Alfonso, accertando una lunga serie di irregolarità edilizie. Il cantiere è stato posto sotto sequestro, mentre il proprietario del rudere – A.A. di 55 anni – è stato denunciato all’autorità giudiziaria per abusi edilizi.