Un mancato introito e danno erariale per le casse del Comune di Napoli di circa un milione e mezzo di euro. La nuova tegola per Romeo arriva dalla Corte dei Conti e riguarda i locali di proprietà del Comune, occupati e utilizzati dall’associazione Rama Club per attività sportive. In corso di notifica l’invito a dedurre a Romeo e che segue quello già notificato a dirigenti e funzionari del settore demanio pubblico del Comune di Napoli nell’ambito dell’istruttoria curata dal vice procuratore regionale, Marco Catalano. Un caso sollevato due anni fa da un esposto dell’allora gruppo consiliare Ricostruzione Democratica per denunciare la mancata riscossione di fitti da parte dell’amministrazione per il locale nel quartiere di Fuorigrotta, dove ci sono impianti sportivi. Di qui partirono le indagini della Guardia di Finanza Nucleo polizia tributaria Napoli concluse a luglio dell’anno scorso ascoltato anche il capo di gabinetto del Comune di Napoli, Attilio Auricchio e con l’acquisizione di tutta la documentazione. Una vicenda che parte nel lontano 1969 con una delibera di giunta per la concessione per nove anni al Coni. Scaduta la convenzione nel 1978 non venne mai prorogata. “Per 37 anni il Coni, la Federazione Italia Tennis e successivamente l’Associazione Rama Club – scrive la magistratura contabile – sono tutti occupanti di fatto ed abusivi”. Negli anni Novanta la Fit stipula la convenzione con il Rama Club per un canone annuo di 70 milioni di lire per tre anni poi rinnovati per altri sei anni. “Emerge la consapevolezza – scrivono i magistrati contabili – dell’illegittimità della conduzione dell’impianto e la previsione di una clausola di salvaguardia rispetto a future richieste dell’ente locale”. La Convenzione viene rinnovata per altri quattro anni ancora con un canone annuo di circa 41mila euro. Non solo, la Fit autorizza il Rama Club anche a trasformare l’impianto sostituendo i due campi da tennis in calcetto e a realizzare una palestra di 80 mq. Una vicenda di cui il Comune nel 2008 “viene indubbiamente a conoscenza e anziché verificare ed intraprendere le opportune iniziative, niente fa per difendere le pretese erariali”. I danni e le responsabilità rilevati dalla Corte dei Conti sono molteplici: perdita della disponibilità del bene, mancato lucro e non soltanto la mancata percezione dei canoni, quanto piuttosto la mancata richiesta entro i termini di prescrizione dell’indennità di occupazione abusiva. Dopo il Comune ora la Corte dei Conti chiama in causa la Romeo Gestioni spa, società che dal 1998 ha gestito il patrimonio del Comune di Napoli. Per un danno quantificato in 1.444.300,00 euro. Sua la responsabilità scrive la Corte dei Conti della mancata inventariazione del locale “frutto di una grave ed inescusabile colpa della società”. E su cui ora Romeo dovrà rispondere.
CRONACA
9 marzo 2017
Nuova tegola per Romeo: mannaia della Corte dei Conti