Il procuratore aggiunto della Repubblica, Giuseppe Borrelli torna sull’inchiesta che ha coinvolto il presidente Pd, Stefano Graziano indagato per concorso esterno in associaizone camorristica, accusata arichiviata nelle scorse settimane. “Sulla vicenda Graziano ho avuto modo di ricevere da parte dei suoi avvocati il personale apprezzamento per quello che è stato l’operato della Procura. Nei confronti di Graziano – ha detto Borrelli – noi non abbiamo fatto alcuna richiesta cautelare, non è stato arrestato, non abbiamo chiesto rinvio a giudizio, non è stato processato. E’ stato oggetto di indagini sulla base di fatti, dopo che erano emersi rapporti il cui contenuto di fatto non è stato smentito. Sono stati ritenuti dalla Procura non significativi d’altro. Quei rapporti erano stati da noi ritenuti tali da non giustificare richieste cautelari, quindi non gravemente indizianti di alcunché. E io stesso dissi che le indagini doverosamente facevamo erano finalizzate non solo a dimostrare la colpevolezza di Graziano, ma eventualmente anche l’innocenza. Dimostrazione che è avvenuta non dopo lunghissime attività amministrative ma dopo tre mesi per quanto di nostra competenza”. “Le ulteriori implicazioni derivanti dalla vicenda – ha terminato Borrelli – sono ricadute non dipese, né richieste da noi, ma frutto di autonome valutazioni da parte della politica di quei fatti. Credo ovviamente che di tutta questa vicenda ognuno debba assumersi le proprie responsabilità”.
CRONACA
15 marzo 2017
Caso Graziano, Borrelli: “Rapporti non smentiti, ma non significativi d’altro”