L’ex sottosegretario all’Economia del Pdl Nicola Cosentino è stato condannato a cinque di carcere dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) al termine del processo di primo grado cosiddetto “Il Principe e la scheda ballerina”. Cosentino, già condannato complessivamente a 20 anni e mezzo di carcere in tre processi conclusisi nei mesi scorsi, era imputato per tentativo di reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa in relazione al finanziamento da cinque milioni di euro per la costruzione di un centro commerciale a Casal di Principe, denominato “Il Principe”, voluto secondo l’accusa dal clan dei Casalesi, ma mai realizzato. L’ex coordinatore campano di Forza Italia è stato invece assolto dall’accusa di corruzione mentre durante la fase delle indagini preliminari era stato prosciolto dai reati di falso e abuso d’ufficio. I sostituti della Dda di Napoli Fabrizio Vanorio e Sandro D’Alessio avevano chiesto 9 anni di carcere al termine della requisitoria. Ventuno, in totale, gli imputati nel processo.
Il collegio presieduto da Orazio Rossi ha poi condannato tutti gli altri protagonisti principali della vicenda che ruota attorno alla costruzione del centro commerciale “Il Principe”. In particolare, i giudici hanno inflitto 11 anni di carcere all’ingegnere Nicola Di Caterino, titolare della Vian srl, la società che avrebbe dovuto edificare la struttura ubicata all’uscita di Casal di Principe della Nola-Villa Literno, e quattro anni alla moglie di quest’ultimo, Caterina Corvino. Cinque anni sono stati comminati a Cristoforo Zara, ex direttore della filiale Unicredit di via Bari a Roma, ufficio che curò la pratica di finanziamento da cinque milioni per la realizzazione del centro e lo concesse, salvo poi bloccarlo per una questione di garanzie insufficienti; l’imprenditore Gaetano di Iorio è stato invece condannato a 9 anni di carcere. In totale il Tribunale ha inflitto tredici condanne e ha pronunciato otto assoluzioni. L’indagine della Dda di Napoli portò nel dicembre 2011 all’arresto di quasi 50 persone, non solo per la realizzazione del centro commerciale, ma anche per voto di scambio in relazione alle elezioni comunali di Casal di Principe del 2007 e del 2010. In cella finirono alcuni politici, tra cui l’ex sindaco di Casal di Principe Cipriano Cristiano, già condannato in sede di giudizio abbreviato insieme ad un’altra quarantina di imputati.