Torre del Greco. Nessuno conosce tempi e modalità di arrivo. Ma la sola ipotesi dello “sbarco” di 278 richiedenti asilo e profughi all’ombra del Vesuvio tiene accese – complici le uscite del sindaco “leghista” Ciro Borriello – le polemiche a Torre del Greco. Negli ultimi giorni la tensione è salita alle stelle, con raccolte di firme anti-immigrati e odio razziale sul web. Fino alla discesa in campo degli attivisti di CasaPound, intenzionati a ripercorrere la crociata in grado di fermare l’arrivo di 20 immigrati a Portici nel 2015.
Presidio in via Roma
Gli attivisti di estrema destra si sono radunati in via Roma per dare vita a un presidio di protesta anti-migranti. Fumogeni e slogan hanno caratterizzato le tre ore di stazionamento nel cuore del centro storico di Torre del Greco. «Per ogni straniero sistemato c’è un italiano a casa disoccupato, il centro d’accoglienza non lo vogliamo», lo slogan intonato a più riprese dagli attivisti – in tutto una trentina – scortati rigorosamente da due dozzine di agenti di polizia e carabinieri in assetto antisommossa. Insomma, un rappresentate delle forze dell’ordine per ogni manifestante: una scena capace di destare preoccupazione tra le famiglie inconsapevoli delle ragioni del sit-in. Cori, striscioni, fumogeni e bandiere hanno segnato il “no” di CasaPound agli immigrati. «Come tre anni fa si vocifera ancora una volta di volere fare un centro d’accoglienza a Torre del Greco – spiega il coordinatore provinciale di CasaPound, Fernando Raiola -. Voglio ricordare ai cittadini e al prefetto di Napoli che vuole imporre l’accoglienza, che questa città è già repressa economicamente. Basta pensare alla crisi del settore marittimo e al crac Deiulemar. Mi sembra impossibile pensare che ci sia la forza finanziaria per affrontare anche l’eventuale mantenimento di questi profughi». Poi, nuovamente impazzano i cori degli attivisti.
«Siamo noi, siamo noi, gli unici sulle spalle dell’Italia siamo noi» cantano a squarciagola i circa 30 attivisti muniti di megafono.
Zero incidenti
Fortunatamente il sit-in si è chiuso senza incidenti. D’altronde, in molti in città si sono schierati sulla linea del sindaco “leghista” Ciro Borriello. Anche perché i cittadini sono ancora sotto choc per la recente aggressione avvenuta nel sottopassaggio della Circumvesuviana della stazione Villa delle Ginestre, dove un immigrato ha stuprato una diciottenne.