Castellammare di Stabia. Il carcere diventa “il riposo dei leoni”, promettere vendetta significa conquistare “o rispetto”, riuscire a scampare a un agguato trasforma la vittima in “l’immortale”.
Questo il mondo social che c’è dietro la guerra tra i giovani di Castellammare di Stabia. Una realtà parallela, dove i “mi piace” servono a mascherare il dolore delle pallottole e un post dove si dichiara odio viene osannato e condiviso.
Il virtuale esaspera tutto, dai sentimenti ai rapporti umani e il dramma è che più si esagera, più sembra piacere. La parola amico viene sostituita da “fratm” o “ammoremio” e i giovani si identificato nei soprannomi dei personaggi di Gomorra “zecchinetta”, “malammore”.
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