“Se vuole, ha una bomba in mano. Lei puo’ far esplodere la bomba. Scoppiera’ un casino. Arriviamo a Renzi”. Cosi’, in piu’ di un incontro tra Modena e Roma, il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, indagato per falso nell’ambito dell’indagine sul caso Consip, e il colonnello Ultimo si rivolsero alla procuratrice di Modena Lucia Musti. Sono le frasi riferite dalla magistrata durante l’audizione tenuta il 17 luglio scorso al Csm come riportato oggi da Repubblica, Corriere della Sera e dal Messaggero. I colloqui, riferisce Repubblica, risalgono alla primavera del 2015: ad aprile di quell’anno, la Procura di Modena aveva appena ricevuto gli atti dell’inchiesta sugli affari della coop Cpl Concordia, aperta dalla Procura di Napoli e poi trasmessa per competenza territoriale nella citta’ emiliana. E’ la stessa procuratrice a ricostruire i retroscena durante la seduta di oltre due ore e mezza davanti alla prima commissione del Csm. Nel corso dell’audizione, riferisce il quotidiano, “racconta di aver visto Scafarto e Ultimo particolarmente ‘spregiudicati’ e come ‘presi da un delirio di onnipotenza’”.
CRONACA
15 settembre 2017
Caso Consip: carabinieri a Pm, “Scoppiera’ un casino. Arriviamo a Renzi”