In balia dei cantieri infiniti e del traffico, i comuni dell’area Vesuviana si ribellano. L’inferno sulla Statale del Vesuvio 268 è cominciato prima dell’inizio dell’estate, quando l’annuncio dei lavori di messa in sicurezza e raddoppio della carreggiata tra i comuni di Somma Vesuviana e Ottaviano ha cominciato a far tremare migliaia di automobilisti che ogni giorno attraversano la statale per raggiungere le città del Vesuviano, fino a Napoli e la provincia di Salerno. Non si sa quando finirà. Dopo le scadenze sono arrivate le proroghe e, secondo quanto comunicato da Anas nel corso di una delle ultime note, i lavori dureranno fino a dicembre. Creando disagi alle popolazioni e intasando ancor di più la viabilità. Ma a 5 mesi dalla prima pietra di quei lavori che stentano a terminare, le città sono esplose. La politica si ribella e chiede l’intervento immediato degli organi sovracomunali per risolvere una problematica che va avanti da mesi. Tutto per poche centinaia di metri di strada.
Ieri sera nella sala consiliare del municipio di San Giuseppe Vesuviano si sono riunite i presidenti dei consigli comunali di San Giuseppe, Terzigno, Sant’Anastasia, Boscoreale e Somma Vesuviana. Al termine dell’incontro è stato partorito l’ennesimo documento per la riapertura immediata di un’arteria fondamentale per le tantissime popolazioni dell’area Vesuviana. La Statale 268 viene attraversata da migliaia di persone ogni giorno.
«Siamo indignati per quanto sta accadendo da mesi sulla strada che collega Napoli e la provincia di Salerno, attraversando tutti i comuni del Vesuviano. Siamo stanchi di subire, le nostre città sono intasate. – spiegano Nello De Lorenzo, capo dell’assise di San Giuseppe Vesuviano, Giuseppe De Simone di Terzigno, Antonio Mappa di Boscoreale, Mario Gifuni di Sant’Anastasia e Giuseppe Sommese di Somma Vesuviana – Perché cinque mesi di lavori per gli interventi su duecento metri di strada sono troppi. Ci sentiamo presi in giro. Siamo in balia dei lavori, senza la certezza di sapere quando finiranno. Qualora si dovesse verificare una calamità naturale, qualora il nostro amato Vesuvio dovesse ribellarsi, non possiamo scappare via, resteremo imbottigliati nel traffico».
Un summit fiume in cui sono stati utilizzati toni forti, l’appello è rivolto anche alla Regione Campania. «Basta pensare agli eventi e alle luci d’artista – la stoccata di Gifuni – ci sono delle priorità. La riconsegna di un’arteria così importante lo è». I presidenti dei consigli comunali si sono incontrati dopo il primo summit dell’agosto scorso, quando partorirono una nota per l’organizzazione di un consiglio comunale congiunto dopo l’emergenza incendi nel Parco Nazionale del Vesuvio. «Abbiamo deciso di riaggiornarci, perché anche la questione legata alla Statale 268 è di primaria importanza. Speriamo che anche i sindaci prendano posizione e siano pronti a scendere in piazza. – dicono – Questo incontro è la testimonianza che non siamo dei presidenti distratti dai problemi delle nostre città».
CRONACA
10 novembre 2017
Statale 268, veleni e flop. Le città ostaggio dei cantieri, i Comuni si ribellano