La cercavano da una settimana, da quando di colpo si è allontanata da casa senza fornire una giustificazione. Hanno comunque sempre sperato di poterla ritrovare viva e riabbracciarla. Ma con il passare delle ore la speranza è pian piano sfumata via. Così, quando ieri prima di pranzo sono stati invitati a dover raggiungere un obitorio a Napoli, hanno capito una volta per tutte che quella donna ritrovata in mezzo al mare fosse proprio la figlia. Un incubo in poche ore diventato realtà fino a quando l’hanno riconosciuta anche dall’orologio che portava al polso.
Tragedia nelle acque del golfo di Napoli. Una scoperta choc, quella del cadavere di una ragazza di 36 anni di Sant’Agnello, scomparsa martedì scorso. I genitori, già sette giorni fa, avevano denunciato tutto alla polizia di Sorrento invocando ricerche a tappeto.
Da qui sono iniziate le indagini. In campo pure Capitaneria di Porto, vigili del fuoco e subacquei lungo tutta la fascia costiera. Ricerche che sono terminate ieri mattina quando i passeggeri della nave Driade della Caremar – partita da Capri e diretta a Calata di Massa – hanno avvistato un cadavere in acqua e hanno dato immediatamente l’allarme.
Immediate sono giunte sul posto le motovedette della guardia costiera che hanno recuperato il corpo della donna, che probabilmente era annegata da parecchi giorni.
Le indagini sono state coordinate dalla Prefettura di Napoli e si sono concentrate proprio su quella denuncia presentata al commissariato di Sorrento. Ieri pomeriggio la tragica svolta nell’inchiesta: i genitori hanno potuto effettuare le operazioni di riconoscimento. Il cadavere ritrovato a poche miglia dal porto di Napoli era proprio della figlia, che si era allontanata dalla sua abitazione senza nessun apparente motivo. Gli inquirenti lavorano sul caso e non si esclude affatto che la trentaseienne possa aver deciso di togliersi la vita gettandosi nel mare in tempesta.
Oscuri i motivi del possibile gesto estremo. Grande dolore nella comunità di Sant’Agnello per la prematura scomparsa della donna.