A dieci anni dalla tragica morte del marito, Giuseppe Veropalumbo, ucciso da un proiettile vagante il 31 dicembre 2007 mentre era nella sua abitazione festeggiando la notte di San Silvestro, la vedova dell’uomo, Carmela Sermino, e la figlia minore tornano a vivere a Torre Annunziata, da dove erano andate via a causa delle difficolta’ economiche. E’ la bella notizia che accompagna l’attribuzione di un immobile sottratto alla camorra e destinato all’associazione che porta il nome di Giuseppe Veropalumbo, attribuzione avvenuta oggi con una cerimonia ufficiale al sesto piano di uno stabile di via Vittorio Veneto. L’appartamento, che fungera’ anche da casa per la famiglia di Carmela Sermino, e’ stato confiscato ad Aldo Agretti, figlio di Carmela Gionta, la sorella del boss Valentino, capo dell’omonimo clan operante nella citta’ oplontina. A sottolineare il fatto l’ex sindaco di Torre Annunziata, Giosue’ Starita, intervenuto durante l’incontro con istituzioni e stampa avvenuto prima dello scoprimento della targa: ”Questo ritorno e’ un successo della collettivita’, che si e’ mostrata presente anche nei momenti difficili, facendosi carico della vicenda”. Soddisfatta Carmela Sermino: ”In questi anni sono stata sostenuta con forza e coraggio dalla mia famiglia e da tante persone che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza. Mi torna alla memoria Giuseppe, ragazzo di 30 anni che pochi istanti prima della tragedia stava giocando con la figlia di pochi mesi. La nostra associazione ha il compito di avvicinare tutti, a cominciare dai ragazzi delle scuole, ai quali ci rivolgeremo nei prossimi mesi”. Una stanza dell’appartamento e’ stata intitolata ad un’altra vittima innocente del crimine organizzato, Gaetano Montanino, guardia giurata uccisa nel 2009 e oggi ricordata tra l’altro dalla vedova, Luciana Di Mauro.
L’ex procuratore Marmo ,oggi celebriamo una sconfitta
”Oggi non celebriamo una vittoria, ma una sconfitta”. Va controcorrente l’ex procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Diego Marmo, nel suo intervento in occasione dell’assegnazione di un appartamento confiscato alla camorra all’associazione Giuseppe Veropalumbo, l’uomo ucciso da un proiettile vagante la notte di San Silvestro di dieci anni fa. Marmo spiega cosi’ la sua frase: ”Per tutti noi Giuseppe e’ una vittima innocente di camorra, perche’ e’ stato colpito da uno dei tanti proiettili sparati in un quartiere ad alta densita’ criminale in una ‘manifestazione di gioia di camorristi’, che – come appurato dalle forze dell’ordine – avevano deciso di ‘festeggiare’ l’arrivo del nuovo anno con raffiche di kalashnikov, mitragliette, calibro 9 e altre armi in dotazione alla criminalita’, accettando di fatto il rischio di poter uccidere una persona”. ”Cio’ nonostante – ha proseguito Marmo – in questi 10 anni non si e’ potuto riconoscere Veropalumbo come una vittima innocente della criminalita’ organizzata, permettendo alla famiglia di accedere ai benefici economici loro riconosciuti”