«Pannullo eÌ il parassita di Mario Casillo e Francesco Iovino». C’eÌ anche lo zampino di Nello Di Nardo dietro alla sfiducia nei confronti del sindaco Antonio Pannullo, messo alla porta dalle firme di 14 consiglieri, tra cui sei esponenti della maggioranza. La sagoma di Di Nardo eÌ apparsa sulla soglia del portone del notaio da cui, uno ad uno, hanno fatto capolino i consiglieri che hanno mandato a casa il sindaco, ponendo fine anticipatamente all’esperienza amministrativa di Pannullo. «Ieri notte, quando sono rientrato a casa, mi sono ricordato di una commedia di Eduardo De Filippo – racconta Di Nardo – in cui la figlia di un netturbino presenta al padre il suo fidanzato, anch’egli netturbino. E in quel momento il padre le dice: “Vogliamo uscire da questa monnezza?”. Ecco, in questo caso Castellammare esce dalla spazzatura. Questa operazione andava fatta per portare un po’ di serenitaÌ e tranquillitaÌ politica in questa cittaÌ».
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