Sarà una festa patronale diversa dalle altre. Perché la solenne processione con la statua d’argento sfilerà nel cuore di Sorrento soltanto oggi, 15 febbraio, un giorno dopo la “vera” ricorrenza di Sant’Antonino. Perché la coincidenza con il mercoledì delle ceneri ha suggerito alla Curia di optare per un posticipo di 24 ore con le celebrazioni in calendario fissate per oggi. Ma al di là delle “questioni” legate al diritto canonico, Sorrento si ritrova a festeggiare Sant’Antonino in un momento molto particolare, in cui la città è spaccata. Ci sono un paio di emergenze che stanno facendo discutere, ovvero l’incubo della chiusura del centro di salute mentale e la necessità di ampliare i corridoi dell’accoglienza ai migranti contro i razzisti social. Senza dimenticare, evidentemente è un caso meno importante, l’obbligo di dover cambiare percorso alla processione a causa dei cantieri aperti in centro per il restyling del corso Italia con il salotto buono della città ridotto da un mese a un deserto. Come sussurravano alcuni fedeli ieri mattina a ridosso della basilica di Sant’Antonino, «oggi più che mai abbiamo bisogno di una guida». Quella del patrono. Una coincidenza rende particolare le cerimonie di oggi. Il vecchio detto di Sorrento per il patrono recita: «Sant’Antunine ‘o sole p’ ‘e marine». Ma ieri, 14 febbraio, ricorrenza della festività, c’è stata tanta pioggia. Mentre oggi il meteo promette bel tempo. Forse non è un caso.