Continua il braccio di ferro tra la dirigente scolastica del Cesaro-Vesevus Rita Iervolino e il dirigente del plesso Pitagora-Croce Benito Capossela. Ieri mattina i tecnici della Città Metropolitana sono stati messi alla porta dalla dirigente, alunni, docenti e rappresentanti dei genitori hanno vietato l’ingresso nell’edificio scolastico. I tecnici avrebbero dovuto iniziare a montare una serie di strutture mobili che avrebbero diviso i due ambienti per permettere al Pitagora di trasferire nove aule che attualmente sono ospitate nell’immobile di Madre Remigia con un costo di 70mila euro. La decisione di accorpare le scuole parte proprio dalla necessità di abolire il fitto passivo. «Sono piombati a scuola senza tenere conto delle attività didattiche – spiega la dirigente scolastica Rita Iervolino – hanno portato del materiale, verande ed altro, che avrebbero dovuto montare per iniziare a dividere le nostre aule con quelle che sarebbero state destinate all’istituto Pitagora. E’ stata usata arroganza e sopratutto non hanno avuto rispetto di chi in quel momento stava in classe. Non potevo mica cacciare i miei alunni per dargli le aule? E’ stato assurdo». Al culmine della lite tra i tecnici della Città Metropolitana e il corpo docente la dirigente scolastica ha anche avvertito un malore.
«La richiesta più assurda dei tecnici è stata nel pretendere le chiavi di alcune aule quando sono loro i proprietari, questo la dice lunga su quanto stanno mettendo in campo – continua la dirigente su tutte le furie – non è possibile assistere a questa lotta che non fa bene ai nostri alunni, di entrambe le scuole».
«Abbiamo sempre sostenuto la scuola Cesaro-Vesevus – spiega invece il sindaco Vincenzo Ascione – che rappresenta un’eccellenza del nostro territorio come le altre scuole, ma in questo caso non possiamo entrare nel merito dell’intervento della Città Metropolitana perché ad ognuno il suo ruolo. La mia giunta sabato mattina ha ascoltato la preside, docenti e rappresentanti scolastici ma purtroppo non possiamo entrare nelle decisioni, peraltro, già decise e deliberate in passato, dove sono stati già assegnati i lavori ed è stato programmato tutto». «Ho chiesto – conclude il primo cittadino – solo di attendere la fine delle elezioni: la scuola Cesaro-Vesevus è sede di seggi elettorali e anche i più numerosi, i lavori di adeguamento della scuola dovranno essere effettuati dopo le elezioni perché non possiamo destabilizzare i cittadini o creare confusione e disservizi»
Questa mattina, intanto, ci sarà una nuova riunione alla quale parteciperanno i tecnici della Città Metropolitana ma anche il dirigente scolastico del plesso Pitagora-Croce per decidere il trasferimento delle nove aule dall’istituto di Madre Remigia al Cesaro per abolire il fitto di 70mila euro che sostiene l’ente provinciale.