Torre del Greco. Non bastassero le «ordinarie» criticità registrate sul fronte della raccolta dei rifiuti in città, un nuovo spauracchio agita – in tempi di emergenza sanitaria legata al Covid-19 – il settore ambiente all’ombra del Vesuvio: a due settimana dalla revoca dello sciopero è saltata, infatti, la trattativa tra la ditta Buttol e i netturbini del cantiere di Torre del Greco «per riportare tranquillità tra i lavoratori dell’igiene urbana». E i sindacati di categoria hanno proclamato nuovamente lo stato di agitazione, con contestuale avvio della procedura di conciliazione e raffreddamento.
La fumata nera
Al nuovo stato di agitazione si è arrivati al termine di un percorso accidentato avviato a marzo del 2019 e già sfociato con la proclamazione dello sciopero per il 4 novembre. Uno stop ai lavori revocato in extremis, sulla scorta dell’impegno dei vertici della ditta Buttol a trovare una soluzione per venire incontro alle richieste dei netturbini del cantiere di Torre del Greco. Invece, durante i successivi due incontri – decisivi per stabilire i premi di risultato da riconoscere bimestralmente ai lavoratori, come concordato il 26 giugno del 2020 – la ditta Buttol ha cambiato le carte in tavola. L’azienda ha proposto, infatti, un ulteriore ticket di 2 euro al giorno – in aggiunta ai sei euro già riconosciuti ai netturbini – legato alla presenza degli operatori. In particolare, l’accesso all’extra bonus è previsto solo per i lavoratori capaci di assicurare il 90% delle presenze. Un’esigenza legata all’elevato tasso di assenze registrato nel cantiere di Torre del Greco, con conseguenti difficoltà nell’espletamento del servizio di raccolta dei rifiuti. «Ogni giorno si registrano in media 30 assenti per malattia breve – la tesi della ditta Buttol -. Questo comporta l’utilizzo di circa 20 operatori aggiuntivi da impiegare per assicurare la copertura dei turni». Di qui, la scelta di subordinare l’ulteriore ticket di due euro alla presenza sul posto di lavoro.
La rivolta dei sindacati
Davanti alle «offerte» della ditta Buttol – arrivate, peraltro, in netto ritardo rispetto alle richieste dei lavoratori – i sindacati di categoria hanno deciso di rilanciare la crociata per i bonus, una volta preso atto che «tutti i tentativi di mediazione e confronti per riportare tranquillità tra i lavoratori dell’igiene ambientale di Torre del Greco sono naufragati». In particolare, all’interno della missiva inviata al presidente Franco Mottola – indagato per la vicenda del trasbordo dei rifiuti nell’ex ecopunto di viale Sardegna – e al sindaco Giovanni Palomba, i sindacalisti sottolineano come gli «ulteriori parametri proposti dalla ditta Buttol venivano ritenuti improponibili e inaccettabili dalla organizzazioni sindacali che ancora una volta constatavano l’inaffidabilità dell’azienda a rispettare gli impegni assunti, tesi anche a gratificare lo sforzo profuso dai lavoratori tutti in periodo di emergenza epidemiologica». Di qui, lo stato di agitazione proclamato dai netturbini e il nuovo incubo ambientale all’ombra del Vesuvio.
(c)riproduzione riservata