Un patto con le Procure per demolire i manufatti abusivi nell’area archeologica del sito Unesco di Pompei. A definire i termini per il ripristino della legalità violata dagli abusi edilizi è il protocollo d’intesa firmato dal direttore generale del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, con il procuratore generale della Repubblica di Napoli, Luigi Riello, l’avvocato generale della Repubblica di Napoli, Antonio Gialanella e il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso. Saranno i finanziamenti del Parco a consentire alla Procura Generale e alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata di procedere agli ordini giudiziali di demolizione e al ripristino dei luoghi, imposto dal vincolo archeologico e paesaggistico. Un intervento che spesso impone un grande sforzo economico che le Procure non sono sempre in grado di sostenere, con il solo ricorso ai finanziamenti da parte dei Comuni tramite il fondo per le demolizioni istituito presso la cassa Depositi e Prestiti. Il protocollo consentirà dunque di imprimere un’accelerazione sul tema degli abbattimenti degli abusi su aree tutelate dal vincolo archeologico, con la possibilità di estendere l’attività su tutti i siti del Parco, nell’ottica di una sinergia istituzionale già avviata con i precedenti accordi già stipulati con la Procura di Torre Annunziata nel 2019 e poi nel 2021 finalizzati al contrasto al saccheggio e al traffico di opere d’arte e di reperti archeologici depredati, attraverso un tempestivo e reciproco scambio di informazioni e un’attività congiunta di ispezione dei siti archeologici oggetto di scavo clandestino. «Dobbiamo essere consapevoli che gli abusi edilizi in aree di interesse culturale rappresentano non solo un’infrazione della legge vigente, ma anche una mancata occasione di sviluppo culturale, sociale ed economico di un territorio e dunque di una comunità che ci vive», evidenzia il direttore Zuchtriegel, secondo il quale «su questo tema la società civile e le istituzioni devono essere compatte, per non precludere un futuro a territori caratterizzati da una bellezza e da una potenzialità unica nel mondo». Una visione condivisa dal procuratore Fragliasso, che si è soffermato sulla «proficua sinergia con il Parco archeologico di Pompei nel contrasto ad ogni forma di illegalità, per dimostrare che solo in uno scambio reciproco di competenze e mezzi le istituzioni possono raggiungere risultati concreti» non solo nella salvaguardia del patrimonio archeologico nazionale, «ma anche nel restituire la giusta dignità ai territori e ai cittadini attraverso il ripristino della legalità e il riconoscimento del valore storico e culturale dei luoghi». Un tema su cui incalza anche il procuratore Riello, ricordando che nella Regione Campania «oltre il 64% degli immobili è abusivo» e rimarcando l’importanza della sottoscrizione del protocollo d’intesa che concretizza «un virtuoso ed importante esempio di sinergia istituzionale che avrà l’effetto di meglio preservare e migliorare un territorio di straordinaria bellezza che costituisce una rara preziosità nel mondo».
CRONACA
28 gennaio 2023
Abusi edilizi in zona rossa: patto tra Procura e Scavi di Pompei