Fine vita: malata di Sla in una lettera, paradosso doversi giustificare. L’Asl Na 3 Sud replica
CRONACA
5 ottobre 2025

Fine vita: malata di Sla in una lettera, paradosso doversi giustificare. L’Asl Na 3 Sud replica

Metropolis

“Dover giustificare la libertà di scelta è di per sé un paradosso. Ma in un mondo in cui bisogna chiedere il permesso per decidere sul proprio corpo, sono felice di avere tante persone che combattono per un ideale comune. Questa non è solo la mia storia, è la storia di chiunque”.Così inizia la lettera di Ada, 44enne campana, letta nel Congresso dell’Associazione Luca Coscioni in corso a Orvieto dalla sorella Celeste poiché Ada, colpita dalla Sla diagnosticata lo scorso anno, non riesce più a parlare. Ieri aveva diffuso un videoappello alla politica e all’azienda sanitaria che le ha negato il diritto al suicidio assistito. Ora ha dovuto presentare – tramite il collegio legale coordinato dall’Avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni – un ricorso d’urgenza al tribunale di Napoli ed è in attesa di una nuova valutazione delle condizioni.“Quando lavoravo come OSS – afferma ancora -, operatrice socio sanitaria, ero solita dire alle colleghe che faticavano a empatizzare di guardare i nostri assistiti come eventuali specchi. Di chiedersi: se quello fosse lo specchio del loro futuro, come avrebbero voluto essere trattate? Cosa avrebbero voluto?. Il mio messaggio non è solo un testamento morale ma anche una denuncia per tutte le donne e uomini che si trovano o che si troveranno a dover condividere i pensieri più profondi e i retroscena più intimi per essere ascoltati da chi, da dietro una scrivania, decide delle nostre sorti. La mia speranza è di lasciare un mondo migliore. Un mondo dove si possa essere liberi di essere liberi. Spero che il mio corpo mi dia la forza per congedarmi da un mondo in cui è valsa la pena vivere”.

La replica dell’Asl: “In relazione all’appello della paziente affetta da SLA pubblicato sui media in data odierna, si ricorda che la sua prima domanda di accesso alla procedura di suicidio medicalmente assistito era stata legittimamente respinta in quanto non sussistevano due dei quattro requisiti previsti dalle sentenze n. 242/2019, n. 135/2024 e n. 55/2025 della Corte Costituzionale.Invero, da un lato, non si trattava di “persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale” e, dall’altro, la patologia irreversibile di cui è affetta la signora non era “fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili”, anche tenuto conto che la paziente, nel corso della visita effettuata il 25 marzo 2025 dalla Commissione tecnica multidisciplinare permanente (CTMP) istituita dall’ASL Napoli 3 Sud, aveva espresso “la volontà di vivere”, in contrasto con la suddetta richiesta.Poi, nell’ambito del contenzioso attivato dalla signora contro l’ASL Napoli 3 Sud (assistita dall’avv. Vincenzo Pansini), il 14 agosto 2025, si è raggiunto un accordo giudiziale dinanzi al Tribunale di Napoli, all’esito del quale la paziente ha ripresentato nuova domanda di accesso alla procedura di suicidio medicalmente assistito, corredata da documentazione medica aggiornata per dimostrare l’aggravamento delle sue condizioni psicofisiche.L’ASL Napoli 3 Sud ha immediatamente preso in carico anche la seconda domanda e subito convocato la CTMP, che ha visitato ancora una volta la signora presso il suo domicilio l’11 settembre 2025.La CTMP, a seguito di complessi approfondimenti istruttori, il 25 settembre 2025, ha trasmesso la relazione al Comitato Etico Territoriale (CET) competente, che nello stesso giorno ha chiesto di esaminare le riprese audiovideo della visita medica.Il CET Campania 2, dopo aver acquisito il consenso espresso da parte della paziente all’esame delle riprese audio video, ha studiato la copiosa documentazione anche attraverso la Commissione tecnica interdisciplinare.All’esito della seduta del 2 ottobre 2025, il CET Campania 2 ha espresso il proprio parere, obbligatorio, ma non vincolante, trasmettendolo all’ASL Napoli 3 Sud il 3 ottobre 2025 (ieri pomeriggio).La CTMP dell’ASL Napoli 3 Sud, dunque, a breve assumerà la propria decisione finale, comunicandola alla paziente.Come si vede, l’iter è molto complesso e il caso è particolarmente delicato, anche tenuto conto che sorgono ancora forti dubbi sulla effettiva configurabilità di uno (“persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale”) dei quattro requisiti previsti dalle citate sentenze della Corte Costituzionale.Orbene, in caso di accoglimento della domanda, l’ASL Napoli 3 Sud dovrà poi determinare le modalità di esecuzione della procedura di suicidio medicalmente assistito, con oneri a carico del Servizio sanitario regionale.Qualora, non si dovessero ritenere sussistenti tutti i quattro requisiti, la domanda sarà respinta.In entrambi i casi, l’ASL Napoli 3 Sud, la Commissione tecnica multidisciplinare permanente (CTMP) e il Comitato Etico Territoriale competente (CET Campania 2) con la Commissione tecnica interdisciplinare hanno lavorato assiduamente per definire in tempi rapidissimi la vicenda nell’interesse della paziente”.