Come tutte le mattine stava passando davanti all’ingresso della Maelbeek Metro Station, in pieno centro di Bruxelles a pochi passi dalle istituzioni dell’Unione europea “e improvvisamente sono arrivate tre auto della polizia che si sono messe di traverso sulla strada. I poliziotti, armi in pugno, sono entrati in fretta e furia nella metro. Ho visto che sono arrivati altri blindati della polizia e dei vigili del fuoco e lì ho capito che c’era stata un’esplosione anche lì. Ho deciso di tornare indietro e avvisare chi si stava recando alla stazione”. E’ la testimonianza di Elena Lai, giovane cagliaritana che lavora a Bruxelles in una importante società di consulenza internazionale, raggiunta telefonicamente dall’Adnkronos dopo l’esplosione alla Maelbeek Metro Station. “Abito in un quartiere molto vicino alle istituzioni comunitarie dove c’è una piazza con numerosi ristoranti e bar, un ritrovo conviviale dove ci si ritrova spesso seduti ai tavolini dei locali. Io sono scappata molto velocemente quando ho capito che cos’era successo. La piazza ora è deserta e si sente che tira una bruttissima aria. Ero preoccupata per i miei colleghi – dice trafelata appena rientrata a casa di fretta – ma ora so che anche loro sono al sicuro”.
CRONACA
22 marzo 2016
Strage di Bruxelles: il racconto di un’italiana “Ero vicina alla metro, ho avvisato chi stava arrivando”