La generazione 1980 rischia di andare in pensione a 75 anni. E’ l’Inps a lanciare l’allarme dopo aver studiato il caso di una generazione indicativa. In caso di “una discontinuità contributiva, legata probabilmente a episodi di disoccupazione, di circa due anni”, ha spiegato intervendo all’università Cattolica il presidente Tito Boeri, il buco pesa sull’età pensionabile che può arrivare “fino anche a 75 anni”.
Di pensioni, e di flessibilità in uscita, ha parlato anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, in audizione alla Camera. Sul tema “il Def non si addentra ma ribadisce il concetto che il sistema pensionistico è uno dei pilastri della sostenibilità del sistema italiano” e l’Italia è “un Paese ad alto debito, anche se inizia a scendere, è pur sempre un paese ad alto debito”. “Sicuramente ci sono margini per ragionare su strumenti e incentivi per migliorare le opportunità per chi vuole andare in pensione e per chi entra nel mercato del lavoro”, ha aggiunto. Per quel che mi riguarda, ha detto ancora, “sono aperto a fonti di finanziamento complementare che si possono studiare. Il Def non esclude queste cose le rinvia al dibattito dei prossimi mesi”. “Le misure – ha detto – andranno viste nel loro insieme con la prossima legge di stabilità”. Inoltre, “il governo mantiene unapolitica fiscale rigorosa con misure espansive” ha aggiunto, sottolineando che c’è un quando di peggioramento per l’economia dovuto “al rallentamento dei Paesi emergenti, all’accumularsi della crisi e a rischi geopolitici”. Il Def ha come “obiettivi principali il rilancio della crescita e dell’occupazione”.
Nel 2016 il debito pubblico inizia a scendere e continuerà il suo declino negli anni successivi, ha detto il ministro, confermando il target delle privatizzazioni per quest’anno “allo 0,5% del pil”. La riduzione del debito è “fondamentale per mantenere la fiducia dei mercati”.
Il governo ha intrapreso “uno sforzo per le riforme ambizioso, ampio e profondo. Tuttavia resta ancora molto da fare anche per l’ampiezza dello sforzo intrapreso” ha aggiunto Padoan, sottolineando che l’esecutivo intende procedere con una “spending review più efficace con il processo di riforma dello Stato per superare un processo di logica emergenziale”, agevolando “l’esame dell’intera struttura di bilancio”.