CRONACA
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Giovanna Arrivoli, la donna boss che voleva essere un uomo, il cui corpo è stato ritrovato a Melito in una fossa a faccia in giù aveva diversi segreti. Tra questi non c’era quello di una relazione con una donna, tale Lucia – secondo gli inquirenti – il cui nome era anche tatuato sul braccio di Giovanna, soprannominata Giò. La stessa donna-boss si era anche sottoposta all’eliminazione del seno, proprio per poter vivere con un aspetto più maschile possibile la propria vita. Lo si evince anche dalle numerose foto che sono state pubblicate sui social e che la ritraggono insieme a una donna e con abbigliamento maschile e capelli cortissimi. L’assassino sarebbe già stato fermato grazie alla corrispondenza delle impronte digitali sulla pala servita prima a colpire e poi a sotterrare Giò e all’aggancio del ripetitore del telefono cellulare che corrisponde con quello della vittima.
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