SALERNO – Solo la fede calcistica li divide. Uno ha la maglia del Real Madrid, l’altro quello del Barcellona. Chissà quante volte avranno sognato di giocare il “clasico”, immaginando di esser Cristiano Ronaldo contro Messi. Sorridendo a quella vita che li mette di fronte ogni giorno a delle difficoltà impensabili. Ibrahim e Salif vengono dalla Guinea: hanno una ventina d’anni e condividono tutto chissà da quanto tempo. Insieme hanno fatto anche (e soprattutto) quel viaggio della speranza che li ha portati prima sulle sponde della Libia e poi su un barcone per provare a cambiare vita. Niente li separa: restano incollati, uno davanti all’altro. Parlano soltanto francese, sorridono imbarazzati agli obiettivi delle macchine fotografiche. Poi si sciolgono e iniziano quasi ad esultare tenendo fra le mani il numero di riconoscimento assegnato loro dagli organi di controllo. Nella fila indiana che precede la salita sul bus che li porta in uno dei tanti centri d’accoglienza, chiedono una sigaretta per stemperare la tensione, mostrando con orgoglio quelle magliette lise che rappresentano la loro passione. è l’unica cosa che li divide.
CRONACA
27 maggio 2016
Migranti a Salerno, Ibrahim e Salif divisi solo dal… calcio