Hanno chiesto il rito abbreviato i sei funzionari di banca coinvolti in un’inchiesta per una presunta usura nei confronti di un’impresa fallita nel 2010. Un processo alternativo al all’ordinario che permette agli imputati di ottenere, in caso di condanna, uno sconto di pena pari a un terzo di quella globale ma soprattutto perchè credono di avere prove sufficienti per un’assoluzione senza attendere la fine di un dibattimento che potrebbe durare anni. La vicenda è quella della ex Banca del Cilento Credito Cooperativo (ora Banca del Cilento e Lucania Sud) e i funzionari erano finiti nel mirino della Procura vallese per alcuni tassi di interesse applicati alla società dell’imprenditore Pierluigi Merola superiori alla soglia prevista per legge. Un danno calcolato in circa 300mila euro. «Abbiamo elementi sufficienti per poter contare sull’assoluzione e per questo motivo abbiamo scelto di procedere con il rito abbreviato», ha detto l’avvocato Franco Maldonato, difensore di un funzionario finito sotto accusa. Sentenza il prossimo 21 ottobre davanti al giudice delle udienze preliminari presso il Tribunale di Vallo della Lucania, Valeria Campanile.